Sulmona. Timbravano il cartellino, ma sul lungo di lavoro restavano pochissimo. Il più delle volte se ne tornavano a casa per sbrigare questioni di natura personale. Tre dipendenti della Asl, in servizio a Pratola Peligna, sono stati stanati e denunciati dalla finanza di Sulmona. Nei guai anche il direttore sanitario, visto che nei loro confronti, nel corso del tempo, non erano stati assunti mai provvedimenti disciplinari.
Nello specifico l’attività posta in essere dai finanzieri della Compagnia di Sulmona ha riguardato il contrasto all’assenteismo sui luoghi di lavoro. Tre dipendenti della ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, alla sede di Pratola Peligna, sono stati denunziati alla Procura della Repubblica per assenteismo.
I militari della Guardia di Finanza di Sulmona attraverso appostamenti, pedinamenti e servizi di osservazione, hanno monitorato per diversi mesi alcuni dipendenti che durante l’orario di servizio, dopo aver timbrato l’entrata, erano soliti assentarsi dal proprio posto di lavoro per recarsi presso la propria abitazione ad effettuare servizi di riassetto, sbrigare faccende personali presso uffici vari e trascorrere parte del tempo al bar, fare shopping o fare la spesa. Alcuni dipendenti non si presentavano affatto in ufficio e, successivamente, anche dopo moltissimi giorni, regolarizzavano la presenza mediante la presentazione di apposita comunicazione sostitutiva, dichiarando di non aver “strisciato” il badge per dimenticanza o smarrimento del cartellino.
Alcuni di loro usufruivano quotidianamente della tolleranza dei trenta minuti sull’orario di servizio ed in molti casi oltrepassavano la predetta tolleranza senza effettuare il previsto recupero delle ore nella medesima giornata. I finanzieri hanno acquisito, presso gli uffici della ASL, ed esaminato tutta la documentazione afferente “i tabulati presenza”, le comunicazioni di regolarizzazione e altri documenti necessari all’attività di indagine. A conclusione delle indagini, quindi, hanno potuto documentare in modo certo l’uscita dal lavoro, l’ingresso nella propria abitazione durante le ore in cui gli stessi risultavano in servizio ed il rientro al lavoro.
Ai dipendenti della ASL 1, quindi, sono stati contestati i reati di truffa nei confronti della Pubblica Amministrazione e di falso ideologico. Nonostante le varie difformità emerse dalla documentazione acquisita è stato rilevato che nessun controllo è stato effettuato e che nessun provvedimento è stato mai preso dai Funzionari responsabili del personale. In relazione a ciò è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria inquirente anche il Direttore del Distretto Sanitario per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio e di concorso nel reato di truffa unitamente ai propri dipendenti. In merito alla vicenda è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila per il recupero dei compensi illecitamente percepiti.
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