L’Aquila. Le prime due udienze preliminari nei processi per i crolli del terremoto aquilano (Convitto e casa dello studente) saranno “stoppate” per via delle istanze in Cassazione per trasferire il processo ad altro tribunale.
La prima udienza, è quella del 17 maggio con il Convitto nazionale, un crollo che costò la vita tre minorenni. L’avvocato che difende il preside Livio Bearzi, Paolo Guidobaldi, ha presentato questa mattina nell’ufficio del Gup il ricorso per Cassazione. “Il mio cordoglio – ha detto Guidobaldi – va a tutte le famiglie che hanno perso i cari nel terribile terremoto, la città non meritava tutto questo ma ci sono degli aspetti che devono far riflettere sul clima oggettivamente poco sereno che esiste in città soprattutto dovuto alle legittime aspirazioni di coloro che hanno avuto lutti”. Il ricorso è composto di 29 pagine ‘ricche’ di articoli di giornale, atti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) varie ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri,dichiarazioni di esperti geologi ma anche di normative che scagionerebbero i due indagati per il crollo del Convitto nazionale. “Si tratta di un ricorso ben articolato – ha detto ancora Guidobaldi – in cui nulla viene tralasciato. Si va dal declassamento della pericolosità sismica de L’Aquila al coinvolgimento personale sulla tragedia che ha colpito tutti, me compreso per questo io mi farò affiancare dal collega di Roma, l’avvocato Alfredo Iorio. Nel ricorso abbiamo riportato anche la questione sul presunto mancato allarme da parte della Commissione grandi rischi ma anche le dichiarazioni del Procuratore capo della Repubblica sulle infiltrazioni malavitose nell’ambito della ricostruzione post-terremoto. Insomma abbiamo inserito una serie di elementi – ha detto l’avvocato Paolo Guidobaldi – che inducono a riflettere sulla serenità non solo del luogo in cui il processo si dovrebbe tenere ma anche delle persone. Se il processo può essere celebrato lo deciderà la Suprema Corte, noi accetteremo serenamente ogni decisione’. Anche per quanto riguarda l’udienza preliminare sul crollo della Casa dello studente, il 28 maggio, è certo che alcuni imputati, quelli che fanno capo al pool di avvocati con in testa il decano Attilio Cecchini e il collega Angelo Colagrande, non intendono fare marcia indietro sulla presentazione della richiesta per i loro assistiti di ricorrere in Cassazione che deciderà se lasciare i fascicoli a L’Aquila oppure trasmetterli ad altro tribunale che secondo alcuni legali non potrebbe essere che quello di Campobasso mentre secondo altri questa designazione non è scontata.