L’Aquila. Ieri si è tenuto presso la Prefettura di L’Aquila il tentativo di conciliazione richiesto dalla UGL con la ditta GPI spa, a seguito dello stato di agitazione dei lavoratori del CUP del S.Salvatore.
‘I lavoratori sono obbligati ad andare a lavorare a proprie spese nelle sedi Asl di Avezzano, Pescina, Sulmona e Monte Velino. La nostra richiesta di far tornare i lavoratori ad operare nella sede di L’Aquila, o in alternativa, di riconoscere ai dipendenti un compenso per le spese, si è scontrata contro un muro alzato dalla GPI che categoricamente ha rifiutato ogni nostra proposta.
Bizzarro che i lavoratori aquilani debbano recarsi fuori sede, e nel frattempo la GPI chieda ai lavoratori di Frosinone di venire a lavorare a L’Aquila ovviamente pagando loro la trasferta perché fuori regione!!! I dipendenti aquilani, per recarsi nelle sedi periferiche della ASL a proprie spese, perdono circa il 40% dello stipendio!!’, si legge in una nota dell’Unione Generale del Lavoro aquilana
‘La GPI ha anche ipotizzato che potrebbe assegnare una sede periferica (Avezzano, Sulmona etc.) come sede definitiva per i lavoratori. Questo significa minacciare velatamente i dipendenti di licenziamento!!!! Inoltre sono tre mesi che chiediamo di scrivere chiaramente un regolamento per i dipendenti che si trovano a dover posticipare l’orario di chiusura perché quasi quotidianamente hanno, a fine turno, ancora 50/60 persone in fila!
Ma oltre il danno per gli utenti la beffa per i lavoratori… gli straordinari non vengono pagati!
Chiediamo l’intervento deciso della ASL per sanare immediatamente questa situazione così penalizzante per i lavoratori e per l’utenza che attende anche 8 minuti prima di avere una risposta da parte del call center! Tutto questo è inaccettabile e, congiuntamente ad Antonio Ginnetti della UIL che condivide in pieno la nostra posizione saremo costretti ad indire, a breve, azioni di sciopero’, si legge in conclusione della nota.
In merito al trattamento delle lavoratrici e lavoratori Cup del San Salvatore L’Aquila si è espressa la senatrice Stefania Pezzopane.
“Hanno ragione i lavoratori del Cup, e l’iniziativa dell’Ugl appare assolutamente tempestiva. Sostengo da tempo questa battaglia e ritengo il comportamento dell’azienda assolutamente ingiusto ed inqualificabile. Una disparità di
trattamento tra lavoratori non si giustifica in alcun modo e sta alla Asl far rispettare diritti dei lavoratori.
Chiedo anche alla Regione di verificare la rispondenza effettiva tra il bando e le clausole dello stesso e l’effettivo trattamento dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso donne sole con figli a carico costrette a spostarsi a proprie spese con uno stipendio purtroppo modesto. Non sono “bestie da soma” ma lavoratrici e lavoratori.”