L’Aquila. La neurochirurgia dell’ospedale San Salvatore ammessa ai ‘mondiali’ della disciplina che si celebrano a Roma.
Al reparto dell’ospedale di L’Aquila è stato infatti affidato, in occasione del congresso mondiale della Neurochirurgia che si svolgerà dall’8 al 12 settembre prossimi nella capitale, la direzione di uno dei 5 corsi di altissima formazione per giovani neurochirurghi che faranno da prestigiosa anteprima ai lavori congressuali.
Il prof. Renato Galzio, direttore della neurochirurgia del San Salvatore, affiancato dal suo collaboratore dr. Alessandro Ricci, terrà sedute teorico- pratiche a beneficio di 30 giovani neurochirurghi provenienti da Italia, Europa e oltre oceano.
E così il prof. Galzio, che dal 1999 all’Aquila (e prima ancora a Teramo nel 1996) ha maturato una lunghissima esperienza- organizzando ben 17 corsi di formazione – guadagna insieme al reparto l’ingresso nell’Olimpo mondiale della disciplina.
Gli specialistici della neurochirurgia di L’Aquila figurano in una ‘griglia’ di 5 corsi, distinti per tematiche, accanto a big mondiali della branca come l’indiano Chandrashekhar Deopujari e l’americano Michael Wang. Lunedì e martedì prossimi a Roma, al Marriot Park hotel, dove si tiene il congresso mondiale, il prof. Galzio, affiancato da un altro pezzo da novanta della disciplina come il prof. Marcos Tatagiba (Università di Tubinga, in Germania), impartirà lezioni teoriche (il 7) e pratiche (l’8 settembre) su approcci chirurgici ‘all’angolo ponto-cerebellare (tra il cervelletto e il midollo, dove spesso si sviluppano tumori del nervo acustico) e alla giunzione cranio-vertebrale.
In cosa consisteranno i corsi? In sostanza, i 30 partecipanti (per lo più neurochirurghi alle primissime esperienze ma anche studiosi della branca), dopo la teoria impartita attraverso video e dimostrazioni, metteranno in pratica le nozioni ‘lavorando’ sui cosiddetti preparati anatomici, vale a dire teste di cadavere dissezionate a fini didattici con strumentari microchirurgici completi, sistemi endoscopici e microscopi operatori messi a loro disposizione. Una metodica che consentirà ai giovani neo neurochirurghi di operare in situazioni molto simili a quelle reali che si svolgono nelle sale operatorie degli ospedali durante un intervento.
“La decisione del comitato scientifico del congresso di affidarmi l’organizzazione del corso, assunta in un contesto così prestigioso”, dichiara Galzio, “non è solo il riconoscimento della mia professionalità ma anche del livello di eccellenza acquisito negli anni dalla neurochirurgia aquilana che, in un’occasione di eccezionale risonanza come quella di Roma, darà lustro a tutta la nostra Asl”