L’incontro è promosso da Confcooperative Abruzzo e vedrà la partecipazione del prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli, il sindaco Massimo Cialente, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il vice presidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis e il presidente della Camera di Commercio Giorgio Rainaldi.
Per Confcooperative ci saranno il vice presidente nazionale vicario Carlo Mitra, il presidente regionale Giampiero Ledda e tre rappresentanti del sistema locale, Alfonso Corneli, Sandra Giordani, Bruno Visoni che esporranno i progetti di rilancio delle cooperative aquilane.
Ad offrire ulteriori contributi al ruolo della cooperazione nella ricostruzione sono stati chiamati Gianluca Liberati della Bcc di Roma, ente che finanzierà la ristrutturazione del Comune, Vincenzo Marino, direttore di Elabora, il Centro Studi di Confcooperative, e Marco Fanfani, assessore comunale alle attività produttive.
Nel convegno saranno trattati i temi relative alle difficoltà riscontrate dalle cooperative aquilane nel post terremoto.
E i dati emersi da un lavoro di monitoraggio svolto nel I Trimestre 2010 tra le imprese cooperative associate a Confcooperative L’Aquila sono allarmanti: crollo della domanda del 50%, pesante calo degli occupati ed un numero elevato di cassaintegrati.
Ma anche difficoltà nell’accesso al credito e ai finanziamenti, nella programmazione delle attività formative e nella selezione delle risorse umane qualificate.
Le cooperative aquilane chiedono di essere protagoniste della ricostruzione e di poter ripartire dal lavoro e da percorsi di tutela delle realtà locali.
Ad un anno dal sisma le cooperative non vogliono essere messe ai margini del mercato della ricostruzione, costrette ad un ruolo di spettatori: chiedono piuttosto di poter ripartire dal lavoro, attraverso strumenti di tutela delle realtà locali, che salvaguardino anche l’inserimento dei giovani e dei soggetti più svantaggiati.
A testimonianza delle difficili condizioni in cui ancora si trovano ad operare le cooperative aquilane ci sono i dati emersi dal monitoraggio di Confcooperative L’Aquila.
Tra i settori più in difficoltà c’è la cooperazione sociale che, nell’ultimo anno, ha visto diminuire in modo determinante sia il numero dei soci lavoratori, che quello di dipendenti e collaboratori, e registra ancora un numero elevatissimo di cassaintegrati.
Diminuito drasticamente anche il volume d’affari, in seguito al calo della domanda di oltre il 50%.
Questo stesso genere di problemi affligge anche gli altri settori, dalla produzione all’edilizia fino al turismo.
Tutte le cooperative segnalano infatti grandi difficoltà nel reperimento di personale specializzato e di commesse, a causa di problemi nell’accesso agli affidamenti diretti e alle gare, spesso con requisiti considerati troppo elevati.
A questo quadro si sommano poi la carenza di liquidità e la difficoltà di accesso al credito e ai finanziamenti, e la conseguente impossibilità di effettuare investimenti.
Unico settore a reggere è quello della cooperazione agricola che, essendo radicato principalmente nella Marsica, ha subito solo marginalmente le conseguenze del sisma.