L’Aquila. Durata venti ore l’odissea di un avvocato aquilano, Vincenzo Calderoni, che giunto a Roma Fiumicino alle 17 di ieri per salire su un aereo della compagnia Vueling diretto ad Atene, è riuscito a decollare solo verso le 13 di oggi.
Ieri sera, dopo l’annuncio di soppressione del volo fatto dalla compagnia, si era rifiutato per oltre due ore di scendere dall’aereo, mettendo fine alla protesta solo vinto dal caldo asfissiante. E’ stato costretto poi a pernottare, insieme alla sua compagna, in un albergo di Pomezia e oggi, il cosiddetto volo di ‘riparazione’ previsto per le 11.40 si è concretizzato solo alle 13.
“Odissea per un viaggio in Grecia è il termine più giusto” commenta Calderoni. “La soppressione del volo ieri sera è stata comunicata alle 22 in malo modo e senza nessuna sensibilità, quasi fossimo bestie – ribadisce oggi telefonicamente all’ANSA – dopo che eravamo saliti sul velivolo alle 21, in ritardo sulla partenza fissato per le 19.20. Nell’albergo di Pomezia dove abbiamo pernottato – prosegue – siamo arrivati molto prima degli altri malcapitati passeggeri perché avevamo la nostra auto: chi è giunto in autobus ha fatto molto tardi. Anche stamani, comunque, abbiamo vissuto una situazione assurda, con un altro ritardo e un clima di grande nervosismo in ogni gate di compagnie low cost”.
Quindi un rilievo sulla presenza di maxi schermi che mandano pubblicità: “Migliaia di persone costrette a guardare senza scampo le pubblicità dagli efficientissimi apparati pubblicitari onnipresenti con a fianco i negozi che vendono quei marchi e la gente, per alleviare il disagio, acquista senza sosta, quasi ad alleviare la sofferenza! È un caso?” si chiede il legale. Sulla vicenda dei ritardi l’avvocato ha annunciato una richiesta risarcitoria