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Macerie L’Aquila, la Prestigiacomo in visita promette smaltimento in 24 mesi

L’Aquila. Il comprensorio aquilano libero completamente dalle macerie entro i prossimi 24 mesi. È la promessa del ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha fatto oggi visita alla struttura di gestione per l’emergenza della caserma della Guardia di Finanza de L’Aquila.

La Prestigiacomo ha sottolineato il successo del risultato raggiunto finora. Sarebbero 2.500, infatti, le tonnellate di macerie raccolte finora nella zona rossa aquilana grazie al lavoro di gruppo svolto dal tavolo di coordinamento per lo smaltimento delle macerie composto da vigili del fuoco, esercito, Asm, Arta, Soprintendenza ai beni artistici e architettonici, Comune e Asl de L’Aquila, Ispettorato del lavoro, ministero dell’Ambiente e Struttura tecnica di missione.

Secondo le previsioni del comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Lupi, nei prossimi quindici giorni il centro storico sarà liberato dalle macerie. Intanto, si starebbe già lavorando per iniziare le operazioni nelle frazioni.

Individuati, inoltre, i sette siti di conferimento con ordinanza di Massimo Cialente, sindaco de L’Aquila, che prevede anche eventuali sanzioni per le ditte che ivoleranno le direttive.

Una volta avviati gli interventi, ci vorranno, però, circa due anni per la raccolta delle macerie. La Prestigiacomo è anche intervenuta in merito alla differenziazione dei resti, che promette saranno accuratamente selezionati e differenziati da Asm, Arta, Asl, Soprintendenza ai beni culturali, esercito e vigili del fuoco.

Previsti anche dei sistemi per ottimizzare la mole di lavoro. Sempre questa mattina, Gianni Chiodi, governatore della Regione e commissario delegato per la ricostruzione, ha infatti parlato dell’utilizzo di una funicolare per collegare Paganica al sito dell’Ex Teges.

Il ministro Prestigiacomo ha dichiarato che la ricostruzione può essere una grande opportunità per la città abruzzese e di essere disposta a collaborare per indicare alcuni criteri di riferimento affinché la ricostruzione avvenga attraverso l’utilizzo di sistemi innovativi ed ecocompatibili.