Nell’ordinanza 3771 del maggio 2009, si prevedeva, infatti, che i sindaci dei Comuni del cratere colpiti dal terremoto del 6 aprile potessero trasferire in altre località le attività produttive colpite dal sisma in deroga a leggi e regolamenti sulla materia.
Per rispondere alle esigenze di due aziende nostrane del gruppo Finmeccanica, Thales Alenia Space e la Selex e dei loro 450 dipendenti, il Comune de L’Aquila avrebbe individuato nel sito industriale di Pile la giusta collocazione per far ripartire queste attività produttive.
“Queste aziende” commenta a riguardo Lolli “hanno mostrato come altre, ma non tutte, un atteggiamento positivo nei confronti del rilancio delle zone colpite dal sisma, dichiarandosi disponibili a rimanere ed investire sul territorio. Sino a pochi giorni fa, però, l’assenza di un’ulteriore ordinanza che prevedesse le modalità di esproprio dei terreni impediva l’avvio di questa operazione. Ora questo può essere realizzato”.