Ma come una doccia fredda, è arrivata la bocciatura di due siti destinati allo stoccaggio delle macerie: si tratta delle proposte che erano state avanzate per i siti di Bagno e Bazzano, giudicati non idonei dai tecnici inviati dallo stesso Ministero e da esperti di Protezione Civile, Arta ed enti locali.
Per Bagno la bocciatura è legata alla natura del terreno: è infatti a rischio alluvionale ed in caso di forti piogge non è stato considerato affidabile. La stessa motivazione che portò più volte al cambiamento dei siti per le C.A.S.E. nella stessa zona di Bagno e Pianola.
Per Bazzano, invece, la causa è legata allo sviluppo di quella zona negli ultimi mesi: nell’area di Bazzano, già interessata da un insediamento industriale, si sono trasferiti gli uffici del Tribunale, la dogana, la camera di commercio e l’archivio di Stato. Un’area giudicata troppo antropizzata, già trafficatissima e incapace quindi di reggere il peso ulteriore di camion che farebbero da spola fra il sito di stoccaggio e le località nelle quali vengono rimosse le macerie.
Tutto in ordine, invece, per quanto riguarda i due siti di Paganica e Barisciano. In quello di Paganica è già iniziato il conferimento delle macerie sotto forma di deposito temporaneo (ovvero non differenziando i materiali ma spostandoli semplicemente), quello di Barisciano, adiacente alla discarica comunale, dovrà essere adattato e coibentato.
Con due siti fuori uso (tra l’altro, di dimensioni notevoli) , si pensa a correre ai ripari. Il sito di Cesarano, tra Camarda e Aragno, fu già individuato dalla passata amministrazione Tempesta come luogo per ospitare una discarica: ma il progetto non si realizzò per l’opposizione degli abitanti della zona.
Ieri pomeriggio, al ministero dell’Ambiente, si è tenuta una riunione fra tecnici proprio per fare il punto sulla situazione dei siti: una riunione che anticipa la visita di giovedì all’Aquila dell’ ex ministro dell´Ambiente Edo Ronchi, che parteciperà, insieme all’onorevole Gianni Lolli ed al Sindaco Massimo Cialente, all’incontro “Le macerie: un problema o una risorsa?”. Un confronto, presso l’accademia delle belle Arti, che sarà coordinato dal Professor Carlomagno, fra i più attivi sostenitori dell’istituzione di una tassa di scopo per aiutare la ricostruzione dell’Aquila: è lo stesso Carlomagno che ha promosso, ogni domenica, la raccolta di firme per l’istituzione della tassa, arrivando a raccoglierne oltre 3000 finora.
Ma fra le tante proposte quella di una tassa di scopo, che potesse aiutare a rimuovere le macerie, a rimettere in sesto l’economia, a far ricominciare la vita sociale aquilana sembra non essere mai stata presa in considerazione.
Eleonora Falci