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L’Aquila, giovane rom di Pescara denunciata per furto in gioielleria

L’Aquila. Denunciata in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per “furto” alla gioielleria L’Etoile, una trentenne chietina, residente a Pescara,P L, per aver trafugato un panno in velluto, “rotolo”, contenente gioielli marca “Chimento” del valore di circa 30.000 euro.

Una mattina, durante lo scorso inverno, una coppia entra nella gioielleria cittadina, di via Giuseppe Urbani, manifestando l’intenzione di acquistare una catenina in oro con crocifisso.

La commessa inizia a far visionare vari rotoli di monili ma la coppia chiedeva di poterne vederne altri: trascorsi alcuni minuti, dopo una serie di frasi di circostanza tese a distrarre l’impiegata o comunque a far trasparire, seppur fraudolentemente, l’intenzione di voler acquistare un prodotto, la donna, approfittando dell’attimo di distrazione della venditrice, dapprima frapponeva, tra un rotolo chiuso e quelli aperti sul bancone, la sua borsa, dopodiché copriva il primo con la propria giacca eclissandolo dal campo visivo della commessa.

Dopo uno studiato tergiversare le due persone scelgono un oggetto chiedendo che venga fatta una confezione regalo da ritirare però più tardi; quindi, lasciato un acconto di 100 euro, la coppia si allontanava; mettendo a posto la merce la commessa si accorgeva della mancanza di un involto di gioielli e chiamava la Polizia.

Sul posto i primi rilievi della Polizia Scientifica davano esito infruttuoso.

A quel punto la Squadra Mobile ha attentatamente visionato le immagini video registrate dall’impianto installato all’interno della gioielleria, dalle quali si evinceva che la donna dapprima spostava il rotolo alla sua destra, poi poneva la sua borsa tra lo stesso e l’altro panno aperto togliendolo dalla visuale della commessa, infine metteva la giacca sul rotolo per poi riprendere la borsa e la giacca con il rotolo occultato: finita la trattativa per la collana i due uscivano dalla gioielleria allontanandosi;

Successivamente, al fine di poter acquisire elementi utili all’identificazione degli autori materiali del furto con destrezza, si effettuavano, tramite gli archivi elettronici in uso alle forze di polizia, il noto sistema SDI-WEB, delle minuziose verifiche sulle persone sospettate di compiere simili condotte delittuose: da tale attività, l’attenzione ricadeva su L.P., giacché persona fortemente somigliante alla descrizione fornita dall’impiegata dell’esercizio pubblico e con diversi precedenti per lo stesso reato.

In relazione a ciò, personale dipendente acquisiva i nominativi di più soggetti ed estrapolava le foto dal Sotto Sistema Anagrafico (S.S.A.) delle forze di polizia, al fine di acquisire le fattezze dell’indagata. La titolare e la commessa dell’Etoile, invitate ad eseguire un’individuazione fotografica, riconoscevano, con certezza e senza alcun dubbio, nella donna che aveva effettuato il furto con destrezza in esame, la donna rom.

L’effigie della ladra era comunque stata già riconosciuta dagli agenti della Mobile, attraverso la comparazione della foto estrapolata dal sistema in uso alla polizia con le immagini delle telecamere del negozio.

Peraltro, stante quanto acquisito tramite banca dati, proprio 2 giorni prima del furto, la donna era stata scarcerata dal Tribunale di Lanciano, che contestualmente la sottoponeva all’obbligo di dimora con la prescrizione di divieto di allontanarsi fuori dal comune di Pescara, previa autorizzazione del Giudice.

A seguito dell’attività, comunque lunga e prolungata, poco tempo fa si otteneva dalla Procura della Repubblica (P.M.) un decreto di perquisizione domiciliare che, sebbene visto il lasso di tempo intercorso tra la commissione del reato e l’atto di p.g. non dava i suoi frutti per quanto concerne il recupero della refurtiva rubata in gioielleria, consentiva di trovare presso l’abitazione pescarese dell’indagata, di famiglia rom nel quartiere Rancitelli, una parrucca ed altri oggetti utili al travisamento.

in merito al complice della rom non sono stati acquisiti elementi utili alla prova certa della sua identificazione anche se la Squadra Mobile ritiene di sapere chi sia.

Eloquenti i precedenti specifici della donna:

in data 17.12.2013, il GIP presso il Tribunale di Lanciano (CH), con ordinanza del 17.12.2013, sostituiva la custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari;

in data 05.09.2013, deferita all’A.G. insieme ad una parente per furto con destrezza ai danni della gioielleria “Vignone” di Sepino (CB), per aver asportato con destrezza un rotolo contenente bracciali in oro;

in data 24.10.2012, deferita all’A.G. insieme ad una parente, per furto con destrezza ai danni della gioielleria Guglielmi di Trasacco (AQ), per aver asportato, con destrezza, un rotolo contenente catene in oro per un valore complessivo di 30.000 €uro;

in data 18.09.2012, deferiTa all’A.G., per furto con destrezza ai danni della gioielleria “Gioie” di Palermo;

in data 14.09.2012, deferita all’A.G., insieme ad altre 2 persone, per furto con destrezza ai danni di una gioielleria della provincia nissena (CL);

in data 05.09.2012, deferita all’A.G., insieme ad altre 2 persone di sesso femminile, per furto con destrezza, ai danni di una gioielleria della provincia palermitana dalla quale sottraevano dalla cassaforte aperta nr. 5 rotoli contenenti oggetti d’oro per un valore complessivo di 42.480,00 euro, con la stessa tecnica utilizzata per il furto a L’Etoile: le donne dopo aver scelto gli oggetti chiedevano di visionare le scatole per confezionare gli articoli dopodichè pagavano con 650 euro una parte dell’acquisto dicendo di tornare più tardi a saldare e prendere la merce confezionata;

in data 10.02.2011, segnalata all’A.G., insieme ad altra complice, per furto con destrezza ai danni della gioielleria Burgio di Caltanissetta, di un panno contenente diverse collane d’oro, per un valore commerciale di circa 12.000,00 euro.

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