“Così come è, la riforma non ci sta bene – ha affermato l’assessore Di Pietro – Il Ministro non ci ha mai chiamati attorno ad un tavolo per concertarla. Le Province sono state espropriate delle loro legittime competenze e questo non è pensabile in uno Stato di diritto. In una Provincia come la nostra, che vive un forte situazione d’emergenza, non si è tenuto conto dei risvolti che la riforma avrà in termini di edilizia scolastica e di sicurezza”.
L’assessore è stato critico anche nei confronti della decisione ministeriale di scindere in due le sedi regionali del Liceo Musicale e Coreutico. La scelta per il liceo Musicale è caduta su Pescara, mentre a Teramo andrà la sezione Coreutica. L’Aquila è stata tagliata fuori.
“Una scelta dettata da logiche elettorali – ha attaccato Di Pietro – I nostri appelli sono caduti nel vuoto. Il capoluogo di Regione ha tutte le carte in regola per ospitare il liceo musicale, compreso il supporto del Convitto come struttura ricettiva per gli studenti fuori sede”.
Le organizzazioni sindacali hanno posto l’accento sui tagli al personale che comporterà la riforma Gelmini. L’anno scorso in provincia dell’Aquila sono stati tagliati circa 400 posti di lavoro. Quest’anno si prevedono a livello nazionale 25mila posti in meno, di cui 10mila solo per le scuole superiori.