L’Aquila. Tracce di salmonella nelle acque che attraversano le località di Pontignone (Paganica), Caselle di Bazzano, Monticchio, Cannito (Fossa), Casentino, Molino di Villa Sant’Angelo.
A rilevare la presenza dell’agente batterico, pericoloso per la salute dell’uomo, le analisi dell’ARTA Abruzzo, l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente cui l’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Paganica e San Gregorio si era rivolta dopo aver lanciato l’allarme sulla contaminazione delle acque reflue del territorio aquilano avvenuta a causa di diversi scarichi abusivi nei torrenti dei fiumi Vera e Aterno.
I risultati delle analisi microbiologiche per la ricerca di salmonella sono stati effettuati sui campioni di acqua superficiale prelevati sul fiume Raiale, sulla Riga di Mezzo, sul fiume Vera, sul canale Vera e sul fiumetto di Fossa. Le indagini biologiche e tossicologiche hanno rilevato la presenza di salmonella in appezzamenti di terreni seminati a ortaggi, foraggi e cereali e irrigati con le acque contaminate.
I punti di prelievo dove è stata riscontrata la presenza della salmonella sono: fiume Vera località Pontignone; Caselle di Bazzano, a ridosso della confluenza tra i fiumi Vera e Aterno; fiume Aterno, sull’opera di presa del fiume in località Monticchio; fiumetto di Fossa, sotto l’opera di derivazione in località Cannito; fiumetto di Fossa, sotto l’opera di derivazione in località Vicicone di Casentino; fiumetto di Fossa, sotto l’opera di derivazione in località Prato Molino di Villa Sant’Angelo. Salmonella assente invece nelle acque del fiume Raiale in località Ponte Grande, Paganica; Tempera; nelle acque del fiume Vera in località Riga dei Galli, Bazzano; Canale Vera, ponte Fioretta e via Ponte delle Tre; canale Vera, valle stalla Morelli, San Gregorio.
Sulla base delle analisi eseguite dall’A.R.T.A. l’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Paganica e San Gregorio oltre a lanciare un nuovo allarme, chiede di rivedere l’Ordinanza di irrigazione del Comune dell’Aquila sul divieto di captazione delle acque superficiali reso necessario contro l’epidemia di salmonellosi. “Bisogna revocare l’ordinanza nelle zone non contaminate per evitare ulteriori danni all’agricoltura locale già penalizzata ed intervenire il prima possibile laddove il batterio è stato rilevato.
Che provvedano immediatamente gli enti preposti alla tutela dell’ambiente, in particolare la Gran Sasso Acqua” – spiega il presidente degli Usi Civici Paganica San Gregorio Fernando Galletti – Non accettiamo più scaricabarile. Alla luce dei risultati delle analisi, è ora che, degli organi competenti coinvolti, qualcuno si assuma la responsabilità. Il Consorzio Regionale di Bonifica non può pretendere dagli agricoltori il pagamento della tassa di irrigazione. Inoltre come ente preposto alla tutela del territorio il Consorzio deve denunciare la presenza di scarichi abusivi nelle acque dei fiumi del territorio.
Inoltre – denuncia Galletti – le analisi dell’ARTA sono incomplete. Mancano ancora infatti i risultati delle località: la Concia, in contrada S.Angelo tra Paganica e Tempera, dove da anni i liquami provenienti dai progetti C.A.S.E. ruscellano nei campi adiacenti la zona; località la Cona che attraversa il rione Rio di Paganica e dove il vicinato è stato costretto a chiudere i tombini con la calce per soffocare la fuoriuscita di odori insalubri per la salute.