L’Aquila, “1000 chiavi” per riprendersi la città

1000_chiaviL’Aquila. Nuova manifestazione nella zona rossa a L’Aquila. Questa mattina tanti aquilani si sono ritrovati per appendere “1000 chiavi” simboliche della città sulle transenne del corso. “Riprendiamoci la città”, il motto dei manifestanti in piazza Palazzo, la piazza del Comune, nella zona rossa, dal 6 aprile chiusa ai cittadini.

 


Questa volta insieme ai cittadini erano presenti arche le istituzioni: il sindaco dell’Aquila e vice commissario della ricostruzione, Massimo Cialente, e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. Manifestanti che non hanno risparmiato critiche all’indirizzo di Cialente per i ritardi negli interventi nel centro storico e nella rimozione delle macerie che sono ai lati delle vie e delle piazze principali. Cialente ha risposto: “non lasciatemi solo. Aiutatemi tutti voi a ricostruire L’Aquila”.
Le forze dell’ordine, che presidiavano la zona, hanno scelto di non intervenire, lasciando che manifestanti potessero varcare i blocchi. Tutto il centro de L’Aquila è al momento accessibile.

Contestata troupe del Tg1. Diversi manifestanti hanno anche rivolto contestazioni animate a una troupe del Tg1, a L’Aquila. La troupe era guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, in Abruzzo per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7. I manifestanti hanno contestato la loro presenza sul posto, gridando “scodinzolini, scodinzolini!” e accusando l’emittente nazionale di avere diffuso un’immagine falsata della situazione in Abruzzo. A loro, la giornalista ha replicato: “Capisco la situazione e capisco gli aquilani” e ha parlato di una contestazione “molto forte nei confronti del Tg1“. “Quello che io posso dire – ha spiegato poi Busi all’Ansa – é che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente, dell’informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto. Posso solo dire – ha detto ancora – che quello che ho visto all’Aquila, in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato“.

Foto: Fonte Ansa

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