L’indagine è durata circa otto mesi ed è arrivata a coinvolgere anche le Fiamme Gialle di Siena. Gli accertamenti hanno permesso di verificare che gli enti pubblici vittime della società avezzanese ottenevano minore carburante rispetto agli ordini. I contatori collocati sulle cisterne di trasporto venivano, infatti, alterati.
Le indagini hanno portato la Guardia di Finanza aquilana a scoprire anche un giro di evasione fiscale legato alla stessa società. L’impresa in questione, infatti, utilizzava anche fatture per operazioni inesistenti. Queste ammonterebbero a circa 16 milioni di euro. Ciononostante, negli ultimi sette anni la società avrebbe dichiarato redditi vicini allo zero. Ma sui conti correnti dell’amministratore e dei soci dell’impresa di vendita di idrocarburi sarebbero stati effettuati movimenti per quasi 10 milioni di euro.
I beni dell’amministratore sono stati posti, pertanto, a sequestro: si tratterebbe di beni per un valore di 235mila euro, pari all’evasione stimata nell’ultima denuncia dei redditi del 2009.