L’Aquila. Se non ci fosse stato il terremoto del 6 aprile 2009 Susanna e Massimiliano non si sarebbero conosciuti, amati, fidanzati e promessi sposi per il 18 luglio prossimo all’Aquila. Soprattutto, oggi non sarebbero i genitori di due bellissimi bimbi: Samuele, due anni, e Martina, un mese e mezzo.
“Prima che arrivi un terzo figlio, abbiamo deciso di sposarci a luglio” spiega Massimiliano. “Questa sera saremo alla fiaccolata per ricordare le vittime e la tragedia che è accaduta a tutti noi – prosegue -. La prospettiva la vediamo molto difficile, viviamo nella speranza che la città possa rinascere.
Per noi e per i nostri figli” Lei, studentessa milanese da anni a Padova per diventare psicologa; lui, aquilano, consulente del lavoro.
Si sono incontrati nel capoluogo proprio per la drammatica situazione causata dal sisma di sei anni fa: Susanna arriva nella città devastata come volontaria dell’associazione “Psicologi per i popoli”, per prestare soccorso agli aquilani scioccati dal sisma. Nella tendopoli della frazione aquilana di Bagno in località “Lilletta” Massimiliano ha trovato ricovero nelle ore immediatamente successive alla tragedia.
La scintilla scatta in una festa per l’ultimo giorno in tendopoli “quando – racconta la psicologa – Massimiliano mi ha presa in braccio, un ragazzo per scherzare ci ha spinti e siamo finiti nella piscinetta piena d’acqua che era stata allestita vicino alle tende”. “Da quel momento sono cominciati i nostri incontri in giro per l’Italia.
Ci siamo visti ad Ancona, Pescara, Firenze, Lucca, ovviamente Padova, dove – dice Massimiliano – la raggiungevo quasi ogni fine settimana. Viaggi e date che, per il nostro primo anniversario, ho fatto incidere su una torta gigante a forma di libro dal peso di cinque chili”.
Susanna si stabilisce all’Aquila nel 2011 quando la coppia comincia a progettare di sposarsi, ma arrivano prima Samuele, due anni e un mese e poi Martina, un mese e mezzo. “Quando l’ho conosciuto ho pensato: ma che bel papà! Lo vedevo sempre circondato dai bambini del campo, pensavo che ci fossero i suoi figli tra loro, solo dopo ho capito che li faceva divertire talmente tanto che gli stavano tutti attorno”.
“Io mi sono detto (è il turno di Massimiliano): ma che bella psicologa che mi è venuta a salvare!”. “Organizzare un matrimonio a distanza e con due bimbi piccoli è una follia. Abbiamo già sperimentato il battesimo di Samuele, organizzato da qui e fatto a Milano, ed è stato difficilissimo”.
Poi Susanna parla della sua scelta di stabilirsi all’Aquila, dopo essere vissuta a Milano e Padova. “In Veneto ero abituata a vivere in centro, non prendevo mai la macchina e mi spostavo facilmente. Qui è diverso, viviamo in periferia e muoversi è difficile”.
“Appena si potrà – conclude Massimiliano – vorremmo comprare una casa in centro, all’Aquila, così da poterci muovere più liberamente e in modo che Susanna possa ritrovare la stessa dimensione di Padova”.