Sulmona. Ventitreesimo giorno di sciopero della fame per Rosanna Sebastiani, la donna di Sulmona che sta portando avanti la protesta a nome dei cittadini della Valle Peligna esclusi dal cratere sismico all’indomani del 6 aprile 2009.
Dopo giorni di silenzio da parte delle autorità, dovrebbe essere previsto per questa mattina un incontro tra la Sebastiani e alcuni rappresentanti regionali che, nei giorni passati, sono stati a Sulmona per informarsi della situazione dei terremotati del luogo.
L’obiettivo dei politici in questione sarebbe quello di chiedere una sospensione dei lavori del Consiglio regionale per consentire alla donna di esporre ai capigruppo e all’intera giunta la situazione in cui versa il suo territorio.
Rosanna Sebastiani lamenta, infatti, l’assoluta indifferenza delle autorità locali di fronte ai seri danni riportati dalle abitazioni della Valle Peligna a causa del sisma. Nonostante le case siano gravemente danneggiate, Sulmona ed altri comuni limitrofi sono stati esclusi dal cratere e i cittadini dovranno, pertanto, fare a meno delle agevolazioni previste per i terremotati.
Alla situazione già precaria, si aggiungerebbe, poi, l’enorme difficoltà da parte della famiglia di cui fa parte Rosanna Sebastiani a fare richiesta dei contributi per l’autonoma sistemazione. Questo stato di cose ha spinto la donna a mettere in atto una serie di iniziative di protesta, fra cui appunto lo sciopero della fame, nel tentativo di ricevere un aiuto perché siano accertate le responsabilità dell’esclusione dei terremotati della Valle Peligna dal cratere sismico.
“Io ho una famiglia” ha più volte lamentato, a riguardo, Rosanna “ed un genitore ha il dovere morale di provvedere con ogni mezzo lecito, se non proprio al benessere quanto meno alla restituzione di una sistemazione “decorosa” per i propri figli”.
Tania Di Simone