L’Aquila. “la Protezione Civile sbarca ad Haiti, allo scopo di procurare appalti per la nuova S.p.A. e di conquistare un ruolo nel conflitto tra potenze mondiali giocato sulla pelle dei terremotati. Contemporaneamente, si decide di gestire l’emergenza carceri prevedendo la costruzione di ulteriori 27 strutture detentive sul “modello L’Aquila”. Non è questa la Protezione Civile che ci serve”.
Sono le parole di 3e32, la rete di coordinamento aquilana riunitasi ieri nell’assemblea “Protezione SpA”. Sotto accusa la costituzione della Protezione Civile Servizi SpA, stabilita con il decreto legge del 30 dicembre 2009, che 3e32 ha deciso di contrastare con una grande campagna nazionale.
Il decreto afferma, infatti, che la privatizzazione avverrebbe per “garantire un risparmio di tempi e risorse negli interventi del Dipartimento”. Ma la rete aquilana è convinta che i motivi alla base della decisione siano altri. “Si costituisce una società di diritto privato ma a capitale interamente pubblico” puntualizza, infatti, durante l’assemblea, “che può agire da general contractor, detenere immobili, produrre utili, dirigere lavori. Si privatizza, così, la gestione delle emergenze e quella dei grandi eventi. Introducendo gravi elementi di discrezionalità nella gestione di ricchi appalti. Sottraendo al Parlamento, alla rete del volontariato, alle organizzazioni dei lavoratori, agli enti locali il controllo sulle azioni della Protezione Civile. Il soccorso diventa un business direttamente gestito dalla presidenza del Consiglio dei ministri”.
Nello stesso decreto, inoltre, si procede alle assunzioni di alcuni dirigenti con i fondi destinati ai cittadini aquilani e Vigili del fuoco dal decreto Abruzzo. Si decide, poi, l’acquisto dell’inceneritore di Acerra, “pagando coi soldi dei cittadini” sottolinea 3e32 “un’impresa che ha gravemente contribuito all’emergenza rifiuti campana. Lasciando intatte tutte le deroghe ai codici ambientali, che permettono di realizzare discariche non a norma e di bruciare il “tal quale”.
In questi anni, dunque, sarebbero diverse le iniziative intraprese che indurrebbero, secondo la rete aquilana, a pensare che la Protezione Civile abbia dismesso il suo ruolo originario. Ne sarebbero un esempio sindaci e presidente di regione con poteri commissariali o l’emergenza rifiuti in Campania.
“Ha imposto a L’Aquila” continua 3e32 “una gestione centralizzata e militarizzata dell’emergenza, lasciando, ancora oggi, 9mila sfollati negli alberghi sulla costa e imponendo il Piano C.A.S.E., che produrrà gravi danni all’assetto urbanistico e al tessuto sociale della città. Temiamo che con questi strumenti domani si potranno gestire le grandi inutili opere volute dal governo o la costruzione di centrali nucleari”.
L’obiettivo di 3e32 è, dunque, quello di coinvolgere partiti, sindacati, associazioni, la rete del volontariato, enti locali e comitati dei cittadini in iniziative che impediscano che la Protezione Civile si trasformi in S.p.A. “e per trasformare la Protezione Civile in uno strumento democratico di autoprotezione, utile a sostenere l’unica grande opera di cui il Paese ha bisogno: la messa in sicurezza del territorio”.