L’Aquila. È la sua venticinquesima visita a L’Aquila. Quest’oggi Silvio Berlusconi è tornato nel capoluogo abruzzese tra le case degli sfollati e i bambini della scuola primaria “Mariele Ventre”, dov’era atteso per le ore 14,45.
Si tratta di un prefabbricato costruito per ospitare i bambini aquilani all’indomani del sisma. Il premier ha visitato gli interni della struttura, intrattenendosi con i bambini a cui ha rivolto alcune originali domande. Interessato del rendimento scolastico degli alunni, Berlusconi ha, infatti, anche chiesto se ci fosse, tra loro, qualche piccolo tifoso milanista e se tutti fossero d’accordo sul fatto che Silvio Berlusconi sia un bravo presidente del Consiglio. Entrato, poi, in mensa, il premier ha impugnato un microfono e ripassato con i bimbi le tabelline, oltre a fare domande di geografia e di matematica.
Ad aspettarlo, fuori dalla scuola “Ventre”, alcuni cittadini de L’Aquila, che hanno chiesto di essere visitati nuovamente dal premier, nonostante Berlusconi abbia sottolineato il fatto che ormai non ci sarebbe più bisogno di interventi urgenti. Tra i tanti presenti, a spiccare sono state le magliette di alcuni sostenitori aquilani del premier, che hanno indossato delle t-shirt con su scritto: “L’Aquila con Silvio”. I ragazzi in questione hanno atteso il premier per consegnargli una maglietta personalizzata e per ringraziarlo di quanto fatto per l’emergenza sismica in Abruzzo, trasformata, secondo le loro parole, in un “terremoto di lusso”.
Da L’Aquila il premier si è poi spostato per far visita ai paesi di Paganica e Cansatessa. La visita di Berlusconi si inserisce in un momento decisamente particolare per l’intero comprensorio aquilano. L’occasione ha, pertanto, spinto la presidente della Provincia de L’Aquila, Stefania Pezzopane, a sottoporre all’attenzione del presidente del Consiglio alcune priorità che la ricostruzione non avrebbe ancora sanato. Tra queste, la necessità di accelerare il rientro delle famiglie che sono ancora sulla costa, di trovare una sistemazione abitativa per chi, invece, è ancora fuori dal progetto CASE o dai MAP e, ovviamente, il bisogno di trovare maggiori risorse per lavoro e ricostruzione.