Limiti a ciaspolata sulla Cicerana, AIW:’Cambia ben poco per l’orso, andava vietata’

Gioia dei Marsi ‘Il Parco ha infine posto dei limiti alla “ciaspolata”; è già qualcosa, sebbene, purtroppo, ricordino un poco i limiti posti alle gite per far vedere l’orso nelle zone del Ramno: acqua fresca! Un tentativo di salvare capra e cavoli, finendo per salvare sempre solo uno dei due: gli interessi economici e ludico-sportivi. E l’Orso che si sposti lui più in là, se si si ritiene infastidito’. Inizia così una nota diffusa da Franco Zunino, segretario generale AIW.

‘Oggi per difendere l’Orso bruno marsicano ci vuole coraggio e gran volontà, anche di andare contro interessi economici ed anche politici e/o sociali. Altra via non esiste, se non vogliamo un giorno dover piangere sul latte versato e doverci incontrare per discutere su chi sia stato o siano stati i colpevoli di inerzia e pavidità ai quali addebitare l’irrimediabile perdita di questo fantastico animale; sperando di non trovarci costretti ad accontentarci di averne solo più alcuni esemplari in recinti di riproduzione… con tutti i problemi successivi di acclimatazione che avremo’, continua Zunino.

‘Comunque, almeno un poco di merito va dato al Parco: è stata imposta una limitazione, sia di territorio sia di numero di persone. Peccato, però, che, come al solito, in Italia le cose o non si fanno (il divieto totale, in questo caso) o si fanno male (consenzienti a metà). Mai che si facciano quelle realmente giuste.

Bene ha fatto il Parco a limitare l’escursione al solo itinerario denominato T1, sebbene cambi ben poco visto il rumore che le “ciaspolate” comunque arrecano, e la scarsa distanza esistente tra le tane degli orsi ed il suddetto itinerario (una constatazione che il sottoscritto, già segnalò trent’anni fa, anche allora invano, ad altri dirigenti).

Per di più, non è sicuro l’ambiguo riferimento all’ “anello”, ovvero a quale itinerario ci si riferisca, perché se l’anello coinvolge, sia pure parzialmente, altri itinerari limitrofi, quali, ad esempio i T5, T6, R4, R5, allora veramente non cambia nulla’, insiste nella nota.

Se l’interesse primario è, o dovrebbe essere, l’orso, allora il provvedimento da prendere doveva essere, un divieto totale per il periodo che va da metà febbraio a primavera, per comitive e per tutto il bacino della Cicerana. Mentre detto itinerario lo si poteva consentire, per tali casi, in gennaio e prima metà di febbraio. Il recente avvistamento a Campo di Giove dovrebbe insegnare qualcosa, anche se a volte non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire… Sperando che almeno il prossimo anno si provveda in questo senso e alle stesse pur labili condizioni poste oggi dal Parco, e che non si ripetano più di una volta all’anno’, spera il segretario generale AIW, che poi conclude:

‘Bene ha fatto il Parco a limitare le escursioni a solo gruppi di 15-25 persone; peccato che tale limite non sia giornaliero, ma solo distanziato di poche ore l’uno dall’altro (o più probabilmente solo decine di minuti, visto la quantità di persone che saranno in attesa!), il che alla fin fine cambia ben poco sull’impatto della presenza dell’uomo in quella zona.

Se la zona delle doline della Cicerana deve essere “riserva integrale”, allora lo sia veramente! E il “numero chiuso”, almeno stagionalmente, non sia una ridicola presa in giro, ma una cosa seria.

Per concludere, alla fine non hanno vinto gli interessi di difesa della privacy dell’Orso marsicano, ma gli interessi dell’uomo! Poi, però, tutti diranno che amano l’orso e che lo vogliono salvare: magari ne parleranno anche durante la “ciaspolata” (sebbene in realtà essi non amino l’orso, ma solo la sua terra ed i ludici piaceri che ne ricavano)! Salvarlo, sì, ma sempre alla condizione che non debbano essere loro a fare rinunce! Solo gli allevatori e i cacciatori devono sacrificarsi! I “nemici” e bestie nere a prescindere!’

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