L’Aquila. I parenti dei defunti già ospiti della residenza ex Onpi dell’Aquila non dovranno pagare un bel nulla”.
A sostenerlo è il capogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio comunale Alessandro Piccinini il quale, con una nota, sottolinea come “l’iniziativa dell’istituzione Centro servizi anziani (Csa) e della sua dirigente dottoressa Del Principe sia infondata e tardiva, oltre che in totale contrasto con la giurisprudenza civile che in questi ultimi anni si è andata consolidando laddove si e’ stabilito con ragionevole certezza come non sia consentito alle case di cura agire nei confronti dei figli e dei nipoti di ex degenti per il recupero forzoso di rette non pagate, anche nella ipotesi in cui questi ultimi abbiano sottoscritto delle dichiarazioni di impegno.
Infatti – prosegue Piccinini – secondo l’orientamento di diversi Tribunali che si sono già pronunciati su casi del tutto identici alle questione in oggetto, detta dichiarazione deve comunque essere interpretata ‘in senso lato’ e non si potranno quindi vincolare gli eredi e/o parenti dei defunti al pagamento di obbligazioni sugli alimenti, disciplinate dall’art. 433 del Codice civile.
Inoltre, non si comprende per quale motivo i crediti risalenti al 2009 vengano per la prima volta richiesti solo oggi e ai parenti dei defunti e mai prima direttamente agli stessi anziani ex ospiti della residenza alberghiera. Peraltro questi ultimi furono a suo tempo direttamente prelevati e portati nella struttura ospitante di Sora, senza che fosse loro pure concessa la possibilita’ di poter beneficiare di una sistemazione alternativa, magari garantita della Protezione civile come per ogni altro cittadino aquilano dopo il sisma del 2009.
Mi auguro – conclude il capogruppo del Ncd – che l’istituzione Csa, con un provvedimento adottato in via di autotutela, voglia fare un passo indietro e non coltivare azioni di recupero credito che difficilmente potranno avere un esito positivo”.