Luco dei Marsi. Nei giorni scorsi, durante un’attivita’ di controllo del territorio diretta alla prevenzione dei reati connessi al traffico ed allo smaltimento dei rifiuti, coordinata dal Comando provinciale diretto dal Nevio Savini, la Forestale di Avezzano ha scoperto un deposito di rifiuti pericolosi all’interno di un capannone situato alla periferia di Luco dei Marsi, in una zona a ridosso di aree agricole e industriali.
Da una prima valutazione i rifiuti, consistenti in materiali diversi e stoccati in grandi balle, possono stimarsi in circa 1.600 tonnellate e non si esclude che possano provenire da attivita’ industriali localizzate nelle regioni meridionali.
Nella Marsica, infatti, questo tipo di reato – osserva la forestale in una nota – appare sempre piu’ frequente e sembra agevolato sia dai favorevoli collegamenti viari che la collegano al Frusinate ed alle zone Campane, sia dalla presenza nella zona di numerosi capannoni industriali ormai in disuso ed in gran parte abbandonati; invero, proprio nei giorni scorsi la stessa Forestale di Avezzano, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha fermato e sequestrato due autocarri provenienti dal meridione che trasportavano illegalmente carichi di rifiuti.
Il capannone e’ stato posto sotto sequestro e le indagini, coordinate dal pm Barbieri della Procura di Avezzano, tenderanno nei prossimi giorni, in collaborazione con l’Arta, ad eseguire la completa caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti. Le indagini della Forestale nel frattempo continuano per cercare di individuare la provenienza dei rifiuti e gli autori dello smaltimento illegale.
“Non puo’ escludersi che nella zona siano presenti altri siti o capannoni adibiti a questo tipo di attivita’ delittuosa”, dichiara il comandante provinciale Savini, “per questo motivo abbiamo rafforzato i servizi specifici diretti ad individuare i mezzi impiegati per far giungere i rifiuti nella nostra provincia ed i siti utilizzati per stoccare questi materiali che, viceversa, dovrebbero seguire un ben definito percorso per essere smaltiti senza pericoli per la popolazione”.