Avezzano. Alle 7:52 della fredda, limpida e serena mattina del 13 gennaio 1915 la Marsica fu sconvolta da un violentissimo sisma. L’intensità epicentrale, corrispondente all’intensità massima osservata, fu pari a 11 gradi della scala Mercalli (magnitudo 7 sulla Scala Richter), più forte di circa 50 volte del terremoto aquilano del 6 aprile 2009. L’area d’azione del sisma fu molto estesa ed il terremoto si avvertì benissimo anche nella capitale dove cadde una statua della chiesa di San Giovanni in Laterano. Avezzano fu letteralmente rasa al suolo ed una sola abitazione rimase integra, resistendo alla furia del tremendo sisma.
Il Corriere della Sera del 14 gennaio – ricorda in un articolo IlCapoluogo.it – riporta notizie di prima mano sul disastro e fa una sorta di geografia della gravità del sisma, giudicato ‘immenso’, in primis ad Avezzano, ‘rasa totalmente al suolo’, dove morirono 10.719 persone su una popolazione di 13.119 abitanti, l’82%. Nell’intera regione del Fucino le vittime complessivamente registrate arrivano a oltre 30 mila.
L’azione dei soccorsi venne ostacolata dall’inclemenza del tempo, dalla difficoltà delle comunicazioni e dall’imperversare della guerra in Europa che impedì all’Italia di rifornirsi di legname, materiale allora preziosissimo. Un moto di solidarietà e di affetto si strinse intorno alla Marsica lacerata dal sisma: da numerose città italiane arrivarono aiuti e conforto. Parimenti importante fu l’azione della Chiesa cattolica e degli ordini religiosi che con Don Orione e don Guanella si prodigarono per l’assistenza ai numerosi orfani, sopravvissuti ai loro genitori.
Il terremoto venne raccontato dai più importanti giornali italiani, spesso attraverso la penna di giornalisti illustri, come Prezzolin, Slataper ed altri. Anche i quotidiani stranieri diedero ampio risalto al sisma marsicano con importanti corrispondenze. Personaggi della cultura e della politica nazionale accorsero nell’Altopiano del Fucino: il Re Vittorio Emanuele III, Guglielmo Marconi, Nazario Sauro, Gaetano Salvemini e molti altri. Pagine struggenti ha dedicato al terremoto lo scrittore marsicano Ignazio Silone che nel sisma, oltre alla propria abitazione, perse alcuni familiari.
Pochi mesi dopo il violento sisma, l’ingresso dell’Italia nell’immane tragedia della Grande Guerra spense i riflettori sul terremoto e i giovani marsicani, nonostante la situazione di tremendo disagio delle loro famiglie, andarono al fronte e combatterono, valorosamente, come tutti gli abruzzesi. Con la fine della Guerra cominciò la paziente opera di ricostruzione.
Avezzano, distrutta dal sisma, già dopo pochi anni mostra una grande vitalità demografica. Da tutte le parti d’Italia giunsero tecnici e famiglie a ricostruire e ripopolare la Marsica devastata. Alle 7:52 di domani mattina tutte le campane dei 37 comuni coinvolti nel dramma del sisma suoneranno all’unisono. L’amministrazione comunale di Avezzano, guidata dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, ha coordinato un ricco programma per il centenario del terremoto, per ricordare il dramma e per non dimenticare le vittime, ma soprattutto per alimentare la cultura della prevenzione attraverso una forte politica di sicurezza sismica.
“Il centenario va oltre la memoria – spiega il sindaco – e si propone di raccontare attraverso significative manifestazioni, una terra dinamica, accogliente e tenace, che nella storia ha sempre trovato le energie per risorgere. Una terra moderna, costantemente protesa al futuro”.
Dunque alle 7,52 di domani rintocco di tutte le campane della Marsica e suono della sirena del municipio di Avezzano; alla stessa ora sul Monte Velino, a quota 2.486, la sentinella della Marsica, un gruppo di escursionisti del Cai di Avezzano, della sottosezione di Rosciolo e del Gev di Magliano dei Marsi, accenderà dei fumogeni tricolori per ricordare i 100 anni dall’evento; alle 9,30, Monumento ‘Memorial del terremoto’ sul Monte Salviano con i saluti istituzionali; tra le 10,30 e le 11,30, al Teatro dei Marsi ci sarà la presentazione del francobollo commemorativo e dell’annullo filatelico;
dalle 11,30 alle 13, sempre al Teatro dei Marsi, gli studenti incontrano le istituzioni (presenti autorevoli rappresentanti delle istituzioni nazionali); alle 17 è in programma una Messa Solenne in ricordo delle vittime del terremoto nella Cattedrale di Avezzano, presieduta dal vescovo delle diocesi dei Marsi mons. Pietro Santoro e concelebrata dagli arcivescovi e dai vescovi dell’Abruzzo e del Molise, di Ascoli Piceno, di Rieti, di Sora; alle 21, ancora al Teatro dei Marsi, rappresentazione della “prima” della piece teatrale “Voci dal terremoto”, scritta da Dacia Maraini ed Ernesto Salemme, per la regia di Riccardo Milani, con la partecipazione di attori di fama nazionale.
Tra gli eventi di rilievo da segnalare il convegno “Cento anni dal terremoto. Il percorso della cultura sismica”, organizzato dall’Ingv e dal Dipartimento della Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri. All’incontro, organizzato per temi e ospitato il 15 e 16 gennaio presso il castello Orsini-Colonna di Avezzano, parteciperanno i massimi esperti di tematiche collegate ad eventi sismici. Sabato 17 gennaio, invece, nella sala conferenze del Teatro San Francesco di Pescina, sempre nell’ambito del programma delle iniziative commemorative per il centenario del terremoto della Marsica, sarà la volta di un altro convegno dal titolo “Ricostruzioni: Marsica 1915, L’Aquila 2009”.
Le commemorazioni per il centenario a Canistro
Chiesa di San Giovanni Battista, a Canistro superiore, gremita di pubblico ieri pomeriggio per la commemorazione del centenario del terremoto del 1915, organizzato dall’amministrazione comunale di Canistro. La manifestazione è stata aperta dal sindaco Antonio Di Paolo che ha concentrato il suo intervento sulla sofferenza degli anni seguiti al terremoto, che nel centro rovetano ha provocato la morte di 64 persone rimaste sotto le macerie.
Di Paolo ha anche illustrato il piano di emergenza realizzato dal Comune in collaborazione con la protezione civile, in cui vengono mostrati anche i comportamenti da seguire in caso di emergenza e le aree predisposte per eventuali ritrovi. Presenti anche tutte le associazioni del territorio. E’ seguito l’intervento di Sergio Natalia, direttore dell’Istituzione “Celebrazioni centenario terremoto della Marsica”, voluta dal Comune di Avezzano, che ha raccontato la storia di Canistro nei giorni della terribile tragedia e che ha ricordato la morte del sacerdote di 27 anni, Gabriele De Michele (fratello del sindaco di allora, Acintino De Michele) morto sotto il crollo della chiesa parrocchiale, mentre celebrava la messa, insieme con molte altre persone. Come accaduto anche in molti altri centri della Marsica.
Quella mattina, era andato lui a officiare la funzione religiosa, al posto dello zio, anziano parroco del paese. Molti dei racconti di Natalia, sono già stati raccolti nel suo libro “Canistro tra mito e storia”. A conclusione dell’intervento è stato chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime della strage di Parigi, evento che ha scosso le coscienze anche dei cittadini italiani, e per lo storico Eugenio Maria Beranger, morto qualche giorno fa nella sua casa di Roma a seguito di una malattia.
Lo studioso era appassionato della vita culturale non solo di Canistro ma dell’intera Valle Roveto. Dopo l’excursus storico, Maria Caterina De Blasis, tra i coordinatori del Comitato Valle Roveto per il centenario del terremoto, ha illustrato il progetto del comitato rovetano e tutte le iniziative che verranno realizzate nel corso del 2015, a ricordo del sisma.
Dopo la presentazione di un video storico realizzato dall’Associazione CameraScura, è stata la volta dell’architetto Carlo Scoccia che ha invece mostrato la ricostruzione interattiva in 3D del borgo di Canistro superiore pre-sisma. Il lavoro èstato donato, oltre che al comitato della Valle Roveto, anche all’istituto scolastico comprensivo di Civitella “Enrico Mattei”. A breve sarà anche fruibile sul sito web del Comune www.comunecanistro.it.