Chieti. Comincia dalla riqualificazione urbana di un bel pezzo della città e dalla creazione di una sorta di polo per la comunicazione e la promozione turistica, la riqualificazione di Chieti.
Piste ciclabili, maggiori collegamenti pedonali, recupero e riqualificazione di vie storiche, pedonalizzazioni e anche il potenziamento del servizio WiFi. C’è persino un progetto dedicato agli amanti della corsa in questo cantiere delle sostenibilità che è destinato a cambiare il volto della cittadina abruzzese.
“Credo che l’obiettivo vero debba essere quello di diventare una città sostenibile. In tal senso le progettualità già messe in campo, ma anche quelle che potranno essere fatte, soprattutto nella produzione di energia e nella innovazione delle infrastrutture, sono i campi di maggior interesse da coltivare per arrivare al 2030 e raggiungere gli obiettivi dell’agenda” ha spiegato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.
Cosa dice la ricerca FEEM. L’occasione è quella di commentare i dati raccolti dai ricercatori della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e pubblicati nel rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018”. La ricerca ha misurato, per ciascuna delle città capoluogo di provincia italiane, la percentuale di attuazione delle politiche di sostenibilità così come sono state definite dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di un percorso che punta a individuare 16 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell’aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile), sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesità) e di istruzione.