La Corte d’Appello di L’Aquila ha parzialmente accolto le richieste della difesa riducendo di 2 anni e 2 mesi la prima sentenza dello scorso 21 settembre del Tribunale di Vasto – gup Caterina Salusti – riconoscendo le circostanze attenuanti rispetto al capo d’accusa di tentato omicidio oltre a tenere conto del comportamento complessivo tenuto da Leuci, che si era mostrato pentito attraverso una lettera di scuse alla donna, oltre ad aver risarcito il danno.
Gli avvocati difensori Luigi Di Penta e Antonello Cerella esprimono soddisfazione per il pronunciamento dell’Appello ma annunciano sin da ora che ricorreranno in Cassazione non prima di aver letto le motivazioni della sentenza.
“Per le modalità della condotta e per i pregressi rapporti intercorsi tra vittima e aggressore – ritengono – è emersa la non volontà di voler uccidere, anche per l’esiguità della prognosi”. La pubblica accusa, allora tenuta dal procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, aveva chiesto in primo grado la condanna a 8 anni di reclusione.