Vasto. Partirà da Vasto, in provincia di Chieti, la sfida abruzzese per affermarsi come hub nazionale dell’idrogeno verde, con la realizzazione, nel sito da quasi 226mila metri quadri dell’ex Cotir, abbandonato da anni, di una centrale di produzione, in parte finanziato con i fondi del Pnrr destinati alla riconversione green. Il progetto sarà presentato entro agosto, con l’obiettivo di bruciare le tappe.
L’annuncio è arrivato nel corso del convegno internazionale organizzato dall’Azienda regionale per le attività produttive (Arap), dal titolo “Idrogeno: opportunità e rischi nella transizione energetica di porti e marine”, nella Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos di Vasto, promosso nell’ambito del progetto comunitario Interreg Italia-Croazia “Frame(S)port”, che tra le altre cose persegue l’obiettivo del potenziamento delle aree portuali dell’Adriatico e che vede l’Arap, braccio operativo della Regione, capofila e partner abruzzese.
A prendere la parola imprenditori, importanti società come Acegas-Hera, Snam e Fincantieri, imprese private come la multinazionale abruzzese Walter Tosto, esperti come docenti universitari di Trieste, Venezia e della Lum.
Per la Regione Abruzzo, tra gli altri, sono intervenuti l’assessore all’Energia, Nicola Campitelli, e per l’Arap, il presidente, Giuseppe Savini, la vice presidente Maria Assunta Iommi, il direttore generale Antonio Morgante, il responsabile internazionalizzazione Romeo Ciammaichella.
“Grazie alla collaborazione con Arap – ha esordito Campitelli – stiamo lavorando per creare un sistema ecologicamente ed economicamente sostenibile in ogni nucleo industriale. ARAP si è proposta, nel bando regionale per la creazione di impianti di produzione di idrogeno in aree dismesse, con un progetto da 25 milioni di euro.
Un intervento che ha incontrato il favore assoluto della commissione esaminatrice, assolutamente all’avanguardia, di riuso del territorio, in una ottica di economia circolare, e perchè il vettore prodotto sarà a disposizione in primis delle imprese delle aree industriali, a cominciare da quella della Val di Sangro e di Vasto-San Salvo, che esprimono il 40 per cento del Pil regionale”.
Al centro del dibattito, lo stato dell’arte, a 360 gradi, dal punto di vista tecnologico, logistico ed economico del vettore energetico del futuro, l’idrogeno verde, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua attraverso l’energia rinnovabile, stoccato e utilizzato in diversi settori, come quello della mobilità, della produzione di calore per uso industriale, fino all’immissione nelle reti di distribuzione del gas.
Un dibattito che più in generale ha affrontato il tema complessivo della transizione ecologica, centrale nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Un percorso avviato da Arap nell’ambito di Expò di Dubai dello scorso anno, con una serie di contatti e protocolli di intesa con multinazionali tra cui il consorzio ‘Dii Desert Energy’, e che vede ora come fronte di azione la produzione di idrogeno nelle aree industriali abruzzesi, gestite dalla stessa Arap, a beneficio delle imprese abruzzesi, ma anche il sistema logistico dei trasporti con in prima fila la portualità regionale.
“Il nostro impegno messo in campo oramai da due anni – ha detto il presidente Arap, Savini – vedrà, contiamo a breve, un primo concreto risultato sul territorio abruzzese, che potrà fregiarsi di un hub della produzione di idrogeno verde, e con la possibilità di mettere a disposizione di tutti gli stakeholders, le conoscenze pregresse e quelle che stiamo maturando in questi anni nell’ambito delle tecnologie dell’idrogeno, raccordandoci ed entrando a far parte anche con network mondiali come Dii Desert Energy e con iniziative come quelle di oggi. ll sito di Vasto rappresenterà un punto a favore per la competitività dei nostri porti, delle aree industriali, in particolare per le imprese altamente energivore, e per il sistema dei trasporti. Si apriranno infine importanti prospettive anche per una filiera della componentistica”.
Il direttore Morgante ha affermato, “è davvero il caso di dire che l’unione fa l’energia. Quella dell’idrogeno rappresenta una scommessa decisiva, ed è importante esserci, anticipare i tempi, posizionarci in modo strategico. Il costo di produzione, grazie ai progressi della ricerca e delle innovazioni introdotte sta sempre più diventando competitivo, nel costo e della quantità di energia fotovoltaica necessaria all’elettrolisi, con start-up che consentono già una efficienza del 95%. Una sfida che presuppone la sinergia con le migliori competenze, con le università e le imprese, in una ottica di filiera”.
A conferma dell’impegno di Arap nella costruzione di una filiera imprenditoriale dell’idrogeno sul territorio, l’intervento di Luca Tosto, Ceo della multinazionale abruzzese Walter Tosto.
“Siamo già partner di importanti imprese internazionali – ha spiegato l’imprenditore -, che stanno investendo sull’idrogeno, partecipiamo ad importanti gruppi di lavoro e organizzazioni nell’ambito della ricerca. Occorre sapere che il 50% di un investimento per un impianto di produzione di idrogeno viene assorbito proprio dallo stoccaggio e già oggi, in questo senso , siamo in grado di offrire tecnologie all’avanguardia, che garantiscono il costante monitoraggio e l’assoluta sicurezza, attraverso l’isolamento dell’idrogeno con materiali ad altissima resistenza”.
Nel concludere i lavori ha dunque affermato l’assessore Campitelli: “Il mondo dell’idrogeno come vettore di energia fino a qualche anno fa era marginale e sconosciuto. Ora, a cominciare dall’Abruzzo, può e deve diventare un pilastro, un giocatore di una partita più ampia, che è quella della transizione ecologica e dell’autonomia nell’approvvigionamento energetico, come ha insegnato la crisi della guerra in Ucraina e la dipendenza dal gas russo. I risultati non si vedranno subito, occorre un percorso di infrastrutturazione e maturazione tecnologica. Ma noi siamo partiti a tempo debito ad esempio con progetti sperimentali con l’università dell’Aquila, assieme alla società dei trasporti Tua, lavoriamo al l’introduzione di autobus con motori ibridi a idrometano”.
A partecipare al dibattito oltre a Campitelli, Savini Morgante, Iommi, Ciammaichella e Morgante, sono stati Alberto Amoroso, Ceo Sangritana, Saro Capozzoli, H2Energy, Maurizio Cociancich, Ceo Adriafer, Daniele Comella, di Hydrogen, Enrico Dolfi di TUA, Maurizio Fermeglia, Università degli studi di Trieste, Antonio Ghiglia, di Sitav, Afredo Grotta, presidente Geie Green Energy, Cornelius Matthes, Dii Desert Energy, Giuseppe Starace, Università LUM (Componente dell’Osservatorio Idrogeno della Regione Puglia), Marcello Stanislao, di SNAM, Rodolfo Taccani, Università degli studi di Trieste, Valerio Verderio, Innovatech spa.