Due giovani napoletani sono stati arrestati in seguito a una truffa commessa ai danni di una donna di Palena di 68 anni.
Tentativi di raggiri e truffe sono ormai all’ordine del giorno, in ogni zona d’Italia. A fare impressione, è sicuramente quella situazione in cui sono dei giovanissimi a mettere in atto dei metodi noti, pur di raggirare per qualche migliaia di euro dei poveri anziani spaventati, confusi da telefonate al cardiopalma. Questo è quanto è successo a una donna di Palena in provincia di Chieti.
La donna infatti, è stata contattata telefonicamente da un non meglio identificato avvocato. Il sedicente legale, ha iniziato a raccontare una storia che vedeva il figlio della signora coinvolto in un incidente molto grave, nel quale addirittura una persona aveva perso la vita. Si chiedeva alla signora il pagamento di una cifra cospicua, per evitare ripercussioni sul figlio. Dall’altro capo del telefono però, non c’era nessun avvocato.
Arresto per truffa e tentata truffa
Un increscioso caso, quello che ha colpito una donna di 68 anni di Palena, cittadina in provincia di Chieti, quando in una giornata come tante, si è ritrovata a rispondere a una telefonata. Al telefono, un sedicente avvocato, avvertiva la signora di un incidente stradale, estremamente grave, in cui una persona aveva perso la vita. Nell’incidente, sarebbe stato coinvolto il figlio della signora.
Per rendere il racconto più grave, veniva riferito che l’auto su cui viaggiava il figlio della signora, aveva l’assicurazione scaduta, cosa che ne avrebbe aggravato la ricostruzione nella dinamica generale del fatto. Si chiedeva dunque alla signora, di pagare una cifra di 1500 euro per andare incontro alle spese legali ed evitare la galera al figlio. La signora, cuore di mamma, non ci pensa due volte.
La donna racimola per casa i 1500 euro da consegnare a un ragazzo, che si sarebbe poi presentato in casa sua. Il ragazzo di 19 anni era, in realtà, uno dei due truffatori che tentavano di estorcere denaro alla spaventata signora. Il ragazzo di 19 anni e la sua complice di 18, entrambi napoletani incensurati, non volevano fermarsi lì e dopo aver ottenuto il denaro, avevano fatto una seconda telefonata, chiedendo altri soldi e oggetti in oro, per un valore complessivo di 3200 euro.
Il secondo tentativo di truffa è stato sventato grazie all’aiuto dei familiari della donna. I due giovanissimi sono stati fermati e l’arresto è stato convalidato da Morena Susi, giudice del Tribunale di Chieti: per il 19enne vi è l’obbligo di dimora nel Comune di residenza il divieto di uscire dal domicilio dalle 20 alle 7 e l’obbligo di firma tre volte a settimana; stesso dicasi per la ragazza, eccettuato l’obbligo di firma. Il sedicente avvocato però, è rimasto ignoto.