Chieti. “A far data da mercoledì 27 giugno, i tassisti di Chieti effettueranno servizio presso l’aeroporto d’Abruzzo; le autovetture saranno munite di apposito contrassegno ai fini della loro identificazione”. E’ quanto comunica il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in una lettera inviata, questa mattina, all’ENAC, alla SAGA, alla Polizia aeroportuale e, per conoscenza, ai Prefetti e ai Questori di Chieti e di Pescara.
Il Sindaco Di Primio, rimarcando ancora una volta la palese violazione dei diritti dei tassisti teatini con licenza rilasciata dal Comune di Chieti di prestare servizio presso l’Aeroporto d’Abruzzo, evidenzia come, ad oggi, non sia stato possibile chiudere l’accordo a causa della scarsa collaborazione del Comune di Pescara e della omissiva condotta della Regione Abruzzo.
“Viste le dichiarazioni ostili rilasciate ai giornali dai rappresentanti dell’Uritaxi – prosegue il Sindaco – nonché gli episodi di violenza già verificatisi in passato, ho ritenuto di dover informare anche i Sigg. Prefetti di Chieti e Pescara e ai Sigg. Questori delle predette città al fine di tutelare i diritti dei nostri tassisti che, dal 27 giugno, effettueranno la turnazione come comunicato al gestore aeroportuale con due auto che opereranno, in assenza di modalità concordate nel rispetto della legge quadro n. 22/92 e del regolamento comunale, come da nota già inviata dall’Assessore alle Attività Produttive, Carla Di Biase, lo scorso 8 giugno”.
“Non siamo disposti a fare retromarcia nel rispetto della legge e della coscienza di chi sta garantendo un diritto per troppo tempo leso – aggiunge l’Assessore Carla Di Biase – . Pur comprendendo i timori e le motivazioni degli operatori pescaresi, non possiamo non evidenziare che si tratta di posizioni non supportate da riferimenti normativi. I nostri uffici, da questa mattina e fino alla nomina della Commissione competente, sono e saranno in costante contatto con la Regione Abruzzo nella speranza, mai sopita, che questa si sostituisca con potere regolamentare per trovare un accordo sulle modalità di accesso in aeroporto. Fino ad allora per noi faranno fede solo l’ordinanza dell’ENAC n. 2/2015 e la legge quadro n. 21/92. Confidiamo nella celerità e nel buonsenso di tutti gli organi chiamati ad intervenire ribadendo che non sarà fatto nessun passo indietro”.