Chieti. La legge regionale 5/2007 voluta e in larga parte scritta (compresa l’assimilazione del sedile ferroviario alla disciplina delle aree protette) da Legambiente Abruzzo, dopo aver convinto con un grosso lavoro i consiglieri regionali in un incontro di presentazione a San Giovanni in Venere con la contrapposizione dei verdi e delle associazioni ambientaliste si è rivelata, nonostante tutte le inadempienze degli enti, la salvezza della costa teatina in attesa dell’attuazione del parco nazionale.
La Legambiente Abruzzo dopo un lungo lavoro di ricerca porta a termine uno studio sull’entità dei beni dismessi dalle ferrovie. Questi dati hanno permesso all’associazione di formare una proposta di legge che consente alla pubblica amministrazione l’acquisizione delle aree, una nuova pianificazione e quindi l‘istituzione di nuove aree protette. Fosso delle Farfalle, Punta dell’Acqua Bella, Ripari di Giobbe, Marina di Vasto, scongiurando i pericoli legati alla vendita. Ora bisogna fare attenzione al (PST) Progetto Territoriale per la Costa Teatina previsto dal Quadro di Riferimento Regionale Speciale, in fase di redazione da parte della regione. Il PST è uno strumento per dare una pianificazione omogenea e coordinata in aree complesse e strategiche per la regione, un salto di qualità che serve per realizzare una pianificazione sovracomunale.
Il PST non potrà non tenere in considerazione l’analisi dei valori paesaggistici, culturali e ambientali del nuovo piano paesistico già prodotte dalla regione stessa. Per questo dichiara Luzio Nelli del circolo Legambiente di Paglieta, “la lettera di stop scritta dalla regione alla provincia e ai comuni è la sintesi di tutte le aspettative nostre di allora e di adesso”. Nelli Luzio circolo Legambiente Paglieta.