Chieti. “A seguito della comunicazione SEVEL di proroga della sospensione della produzione fino al 24 aprile, confermiamo la nostra contrarietà ai tentativi confaziendali, nonostante la continuità vigente delle drastiche misure di distanziamento fisico e sociale, di sperimentare sulla pelle dei lavoratori l’immunità di gregge”.
Si legge così una nota del Coordinamento provinciale SLAI Cobas Chieti, che prosegue: “Respingiamo le ipotesi di ripresa produttiva avanzate sia da parte aziendale che dal “comitato di esperti” con direzione manageriale, garantito da immunità politica, di scaricare responsabilità civili e penali sui lavoratori, con la pretesa sottoscrizione individuale di indicazioni e misure “anticontagio”,senza specifici sopralluoghi delle autorità pubbliche di sorveglianza sanitaria previsti dal dlgs 81/08. Ribadiamo la necessità prioritaria, confermata dall’attuale situazione epidemiologica regionale, di uno screening sanitario preventivo (tamponi e/o test sierologici), coordinato dalle A.S.L.,con la collaborazione dei distretti sanitari e medici di base, a carico di SEVEL e aziende dell’indotto, di tutti i lavoratori operanti all’interno dello stabilimento e nella zona industriale sangrina, al fine di scongiurare la trasformazione, della più grande realtà industriale abruzzese, in un lazzaretto,con ulteriori ripercussioni sociali e ed economiche sull’intero territorio”.