Chieti. “Alla FCA Italy di Atessa così come alla Sevel ogni fine settimana è buono per chiamare al lavoro gli operai. Operai che sono già molto stressati dai ritmi cui devono sottostare ogni giorno, costretti a lavorare con sempre meno gente sulle linee e senza che le direzioni prendano neanche in considerazione nuove assunzioni”.
Si legge così in una nota di BCobas Fca Atessa e Cobas Ep di Chieti, che prosegue: “E nelle fabbriche del gruppo sono in atto operazioni e strategie inaudite: sta venendo fuori ormai l’intenzione di Marchionne e degli eredi Agnelli di mettere la parola fine entro quest’anno a ben due stabilimenti, ovvero Mirafiori e Pomigliano con più di 5000 lavoratori prossimi a essere buttati sulla strada, mentre in altri stabilimenti sono previste lunghe fermate e periodi di cassa. Qui invece ad Atessa continuano a volerci far lavorare a manetta. Ogni occasione è buona per chiederci un recupero produttivo, non c’è sabato e/o domenica che non ci vogliano costretti a rinunciare al riposo ed a stare anche brevi momenti con le nostre famiglie. Questo non è più sopportabile! NON CE LA FACCIAMO PIU’, ed FCA deve prenderne atto. Nessuno può pensare che se continuiamo a dire di si all’azienda, che se continuiamo ad abbassare la testa ne avremo qualche beneficio, anche solo la continuazione del nostro, perché Fiat è specialista nello sfruttarti fino a che può, e poi sbatterti fuori senza problemi quando questo gli porta profitto. Il Cobas dichiara pertanto SCIOPERO per sabato 10 marzo 2018 Lo sciopero è indetto contro la politica aziendale di sfruttamento e di utilizzo sfrenato degli straordinari, per l’aumento della occupazione e contro la riduzione dei posti di lavoro sulle linee. Mettiamo la nostra salute, la qualità del nostro lavoro, la nostra stessa dignità al primo posto, non permettiamo a FCA di considerarci carne da macello”.