Chieti. “A distanza di dieci giorni siamo tornati in massa davanti le porte della direzione sanitaria a Chieti, dopo che ieri siamo venuti a conoscenza di una grave ingiustizia perpetrata da parte di Servizi Integrati srl e Dussmann Service che insieme hanno l’appalto per la gestione delle mense e delle pulizie delle stesse negli ospedali della Provincia”.
Si legge così in una nota della Usb (Unione Sindacale di Base), che prosegue: “Le aziende sopracitate hanno di punto in bianco deciso di trasferire, come se fossero una merce, 19 lavoratrici dalla Servizi Integrati a Dussmann, con una riduzione delle ore contrattuali del 70%. La comunicazione di Servizi Integrati e` avvenuta a ridosso delle festivita` pasquali, senza alcun preavviso, indirizzata alla Dussmann ed ai sindacati complici : CGIL, CISL e UIL, primi responsabili delle condizioni di sfruttamento a danno dei lavoratori in appalto della sanita`. Tale trasferimento sarebbe dovuto avvenire dal primo di aprile. Ma il condizionale e` d’obbligo. Grazie alla nostra ennesima mobilitazione siamo riusciti a fermare il tranello orchestrato da queste grandi aziende a danno dei lavoratori, gia` in difficolta`, e di conseguenza a danno del servizio rivolto ai cittadini. Il Direttore Generale Flacco ci ha ricevuti subito riconvocandoci ad un tavolo di trattativa che avverrà nei prossimi giorni. Grazie al nostro presidio di questa mattina, L’ASL 02 ha quindi prontamente diramato una comunicazione ufficiale rivolta ad aziende e sindacati complici, a firma della Direttrice Amministrativa Dott.ssa Tiziana Fulvia Petrella nella quale afferma che questo trasferimento risulta ingiustificato ed inammissibile, considerato come inadempimento contrattuale dell’appalto, bloccandolo fino a quando non sarà la stessa ASL ad esprimersi in merito. Inoltre apprendiamo finalmente da Il Centro di questa mattina che il Movimento 5 Stelle, con Sara Marcozzi, Ottavio Argenio e Manuela D’arcangelo, sta portando anch’esso alla luce questo enorme problema riguardante la sanità pubblica: quello delle esternalizzazioni dei servizi sanitari ad aziende private”.
“Noi la soluzione l’abbiamo trovata – conclude la nota – per una migliore gestione dei servizi, per la dignità dei lavoratori, per la qualità del servizio per i cittadini: costituire una società in house providing, partecipata dal pubblico al 100%. In questo modo i lavoratori vedrebbero finalmente applicati i giusti contratti collettivi nazionali per il settore sanitario e le casse pubbliche regionali gioverebbero di un grande risparmio economico, come accade in Puglia dal 2008. Abbiamo intenzione di convocare a maggio tutte le forze politiche regionali per sottoporre loro questo ed altri gravi problemi che affliggono l’Abruzzo ed i suoi cittadini, spingendole a cercare soluzioni concrete ad i problemi reali degli abruzzesi. USB c’è, e non ci fa, oggi abbiamo ottenuto una grande vittoria data dalla passione, dalla partecipazione e dalla solidarietà. Da soli non siamo niente, uniti siamo tutto”.