Stazione Ornitologica Abruzzese e Forum H2O: “Nelle osservazioni chiediamo trasparenza, procedure corrette e dati ambientali idonei per capire gli impatti”. Anche la Provincia di Chieti lamenta la carenza di dati
Chieti. La Sabino Esplodenti di Casalbordino (CH) ha finalmente avviato presso la Regione Abruzzo la procedura di verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale che era attesa da tempo, fin da prima della tragica esplosione che ha causato la morte di tre lavoratori a dicembre 2020.
Però Stazione Ornitologica Abruzzese e Forum H2O stigmatizzano il fatto che una parte consistente di documenti è stata oscurata per il pubblico e coperta da omissis.
“Addirittura in un primo deposito – si legge in una nota – una parte ancora più ampia degli elaborati era stata resa non consultabile dai cittadini e gli uffici regionali sono dovuti intervenire chiedendo spiegazioni. La ditta ha prodotto alcune integrazioni ma ha motivato il permanere di molti omissis non tanto con questioni attinenti la sicurezza, vista l’attività svolta dall’impianto, ma con il fatto che esistono alcuni esposti che la Magistratura sta valutando, cosa che non c’entra nulla con le procedure di V.I.A. e la relativa trasparenza necessaria per permettere ai cittadini di partecipare al procedimento in maniera consapevole.
Ciò detto, per quanto consultabile, abbiamo presentato dieci osservazioni.
In primo luogo, come evidenziato anche dalla Provincia (che scrive in maniera lapidaria “si osserva che, dallo studio preliminare ambientale pubblicato con numerosi omissis per motivi giudiziari, non emerge un indagine di qualità ambientale che evidenzi la compatibilità dell’attività con lo stato del suolo, sottosuolo e acque sotterranee”), mancano completamente dati sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee, nonostante il sito sia stato usato per decenni per un’attività potenzialmente stressante per l’ambiente. È altresì indispensabile avere analisi dello stato attuale, anche per monitorare l’evoluzione negli anni futuri in caso di ripresa delle attività lavorative.
Poi nella tabella delle autorizzazioni in possesso dell’azienda, sono indicate, per le emissioni, solo alcune domande depositate – una nel 2015 – e non già il possesso effettivo delle autorizzazioni stesse. Come mai?
Sulla direttiva Seveso sugli incidenti rilevanti si elencano alcuni documenti ma non abbiamo trovato il fondamentale Piano di Emergenza Esterno che i cittadini devono seguire in caso di emergenza. Esiste?
Pur essendo situato all’esterno di Siti di Interesse Comunitario, le ricadute delle emissioni in atmosfera potrebbero raggiungere la vicina riserva di Punta Aderci, area della Rete Natura2000. Pertanto a nostro avviso è necessario effettuare la Valutazione di Incidenza Ambientale. Anche sulla fauna lo studio appare carente, visto che si segnala la presenza di numerose specie di uccelli particolarmente protette senza però specificare altre informazioni basilari (abbondanza; esatta localizzazione ecc) per stabilire gli impatti.
Si suggerisce alla Regione di qualificare il procedimento come V.I.A. in sanatoria e postuma, in quanto nel sito, come dimostrano le foto aeree scattate in vari anni, si sono succedute modifiche consistenti con aggiunte di edifici, senza che l’impianto fosse mai stato assoggettato alla procedura di V.I.A. come invece prevede la norma comunitaria in caso di modifiche. Nello studio bisognerebbe spiegare adeguatamente tutte le trasformazioni apportate.
Infine, si evidenzia la necessità che l’impianto sia sottoposto anche ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) in ragione del fatto che nel sito non avviene solo il de-munizionamento ma anche la produzione di esplosivi, attività che rientra tra quelle per le quali è appunto obbligatoria l’A.I.A.”.