Rocca San Giovanni. “Chiedo al Comune di Rocca San Giovanni il coraggio di non lasciare regredire la mia bimba autistica in Sindrome di Rett. Per via del Coronavirus è stata costretta a non poter più andare alla Medicina Fisica e Riabilitativa di Chieti perché chiusa dove con l’idrokinesi e altre tecniche stava migliorando la sua scoliosi così permettendo la riduzione del l’iperventilazione e il miglioramento della sua capacità di camminare. Ad oggi la piccola Francesca, ha crisi epilettiche, non parla e l’unica cosa che ha è la sua riabilitazione che è stata interrotta. Sul sito del Ministero della Sanità si parla di assistenza scolastica per i disabili ma come sempre non è stata attivata. L’unico supporto che ha sono i suoi genitori e un assistente che viene due volte a settimana. Siamo come tutte le famiglie con Disabili disperati. Chiedo al Comune e alla Asl di competenza la possibilità di aumentare le ore di assistenza che sono solo 6 ore e di far pervenire per non aggravare la sua scoliosi un operatore fisioterapico per una terapia manuale domiciliare. Si può morire di Coronavirus ma anche di altro”.
Così il padre della bimba Simone, che prosegue: “Ad oggi 21 marzo il Comune non ha risposto ancora all’appello. Mia figlia si è iscritta alla pagina della didattica a distanza della scuola ma manca l’assistente domiciliare con delle ore per permettere a Francesca, disabile di seguire e fare il lavoro che tutti gli altri bimbi possono svolgere da soli. Pertanto, esigo che il comune in base all’art. 9 del decreto sul Coronavirus lo attivi immediatamente. Inoltre pretendo dalla Asl e dalla Regione che mettano in esecuzione l’ordinanza del Giudice ex art. 700 che impone l’immediato intervento di terapia globale spettante a mia figlia Francesca in considerazione anche del fatto che in tempi di Coronavirus tutti i centri di riabilitazione sono chiusi”.