Previsti poco più di 48.000 studenti nelle scuole della provincia
Chieti. L’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato alle OO. SS. gli organici del personale docente per le scuole abruzzesi. Per l’anno scolastico 2022/23 sono previsti 2.723 alunni in meno. Si erano già ridotti di 2.073 lo scorso anno. Un dato che da solo documenta il grave problema della denatalità, dello spostamento, delle migrazioni verso le aree costiere, che si accompagnano ad un esodo diffuso delle nuove generazioni.
Continua il periodo negativo per la provincia di Chieti con una previsione di 658 alunni in meno; erano stati 990 lo scorso anno. Su 48.827 alunni attualmente frequentanti, il prossimo anno nelle scuole della provincia ne avremo 48169. Si tratta di una vera e propria emergenza che dovrebbe rappresentare il primo intervento da mettere in ogni agenda politica che guardi al futuro. Un dato che da solo documenta il persistente aumento della denatalità, delle migrazioni dalle aree interne, che si accompagnano ad un esodo diffuso delle nuove generazioni. Le politiche nazionali e locali non affrontano in alcun modo questo impoverimento del territorio.
Ma su queste questioni c’è un silenzio che ha il sapore della rassegnazione. Insistiamo nel chiedere all’Amministrazione scolastica di confermare il potenziamento dell’organico che in tempi di Covid -19 è stato dato. Non può essere una misura occasionale per tamponare l’emergenza, dovrebbe essere, invece, strutturale. per affrontare le tante criticità territoriali (classi sovraffollate, spopolamento delle aree interne, competizione sterile tra scuole, qualità del diritto all’istruzione, ecc) presenti in provincia. Occorre, per questo, una programmazione di medio periodo e non rimanere appesi ogni anno al numero di alunni che si iscrivono.
Di fronte alla situazione emergenziale, in più occasioni abbiamo chiesto che le scuole possano avere la possibilità di garantire l’offerta formativa programmata. C’è bisogno di più tempo scuola, di tempo pieno alla primaria e di tempo prolungato alla secondaria. Di recupero delle discipline professionali nella secondaria di secondo grado. Invece si continua con la politica che certifica il dato di fatto e non interviene per affrontare le criticità.
Sarebbe importante consolidare un organico docente ed ATA che consenta di poter far scuola rispettando i requisiti del distanziamento, della sicurezza e dell’offerta formativa di qualità. Solo dopo una forte pressione e continue mobilitazioni siamo riusciti a mantenere, fino al termine delle lezioni, il cosiddetto organico COVID. Peraltro, in questo caso, numerose pressioni e interventi inopportuni hanno generato caos e comportamenti difformi tra scuole. Eppure si tratta di un organico importante per le scuole, bisognerebbe che fosse mantenuto anche dopo l’emergenza.
Per il prossimo anno si è introdotto l’insegnamento dell’educazione motoria per le classi quinte della primaria con 16 posti di insegnanti, senza aumenti di organici. L’unico dato positivo è lieve incremento del numero di docenti di sostegno. Però sono solo 79 posti (8 infanzia, 31 primaria,16 secondaria di primo grado, 25 secondaria di secondo grado) i posti in più, nonostante il significativo numero di insegnati di sostegno, peraltro senza titolo. A ulteriore testimonianza di come le politiche sul reclutamento siano farraginose e sbagliate.
Chiediamo all’Ambito territoriale di Chieti di accogliere le richieste delle scuole per avere organici adeguati, in base al tempo scuola programmato. Gli studenti e le studentesse hanno diritto a una scuola pubblica di qualità.