Ortona. Si è svolta nel corso della mattinata odierna (martedì 15 dicembre), nel porto di Ortona, un’esercitazione complessa antinquinamento, antincendio e di emergenza sanitaria coordinata della Capitaneria di porto di Ortona e finalizzata a verificare il livello di prontezza operativa dei mezzi di soccorso. La Prefettura di Chieti, in continuo contatto con la Sala Operativa della Guardia Costiera, ha seguito le varie fasi dell’emergenza simulata e delle operazioni condotte che hanno visto, a vario titolo, l’intervento di uomini e mezzi di diverse Amministrazioni ed Enti.
L’esercitazione, che è stata condotta nel pieno rispetto di tutte le misure volte a prevenire il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19, ha consentito di accertare il livello di risposta e prontezza e di implementare la necessaria sinergia tra i soggetti istituzionali e privati intervenuti nel corso della simulazione.
Alle ore 9.45 circa, la sala operativa della Guardia Costiera veniva attivata da una chiamata radio pervenuta dal Comandante della nave cisterna “Divina”, ormeggiata presso il terminal petroli del porto di Ortona ed impegnata in operazioni di discarica di gasolio a beneficio del deposito costiero dell’ENI, la quale segnalava la presenza di un incendio a bordo.
Lo scenario registrava la successiva esplosione sulla nave provocata dall’incendio che causava il ferimento di un membro dell’equipaggio e lo sversamento in mare di gasolio.
In porto intervenivano le motovedette CP885 e CP576 ed il Nucleo Nostromi della Guardia Costiera, una motovedetta della Guardia di Finanza di Pescara nonché i Vigili del fuoco del distaccamento di Ortona, coordinati dal Comando Provinciale di Chieti, per le necessarie operazioni di estinzione dell’incendio. Nell’immediato, venivano allertati i mezzi deputati al disinquinamento in ambito portuale ed i servizi tecnico-nautici portuali (rimorchiatori, ormeggiatori e pilota) al fine di fronteggiare l’eventualità che il propagarsi dell’incendio rendesse necessario il disormeggio della nave o di quelle ormeggiate lungo la Banchina Nord Nuova del porto di Ortona. La simulazione dell’esplosione a bordo richiedeva, altresì, l’intervento del servizio 118 per l’evacuazione del ferito dal bordo nave.
Successivamente, si registrava un’avaria all’oleodotto che dal porto si snoda fino al deposito costiero ENI, nei pressi del centro abitato, per la quale, a seguito dello sversamento simulato di idrocarburo lungo la pista ciclopedonale ai piedi del Castello Aragonese, si rendeva necessario l’intervento dei servizi di Protezione Civile regionale e comunale nonché delle Forze dell’Ordine sotto il diretto coordinamento della Prefettura di Chieti.
L’intera attività, terminata alle 11.25, è stata condotta secondo le procedure previste dalle pianificazioni di emergenza vigenti e, in particolare, del “Piano operativo locale di pronto intervento contro gli inquinamenti marini da idrocarburi e altre sostanze nocive” del Compartimento Marittimo di Ortona, previsto dalla Legge per la difesa del mare, n. 979 del 31.12.1982. L’attività di contenimento e recupero dell’idrocarburo sversato in mare si è svolta con l’ausilio di un battello disinquinante della ditta contrattualizzata dall’ENI. Le unità specializzate intervenute hanno operato con a bordo squadre composte da tecnici specializzati per il contenimento ed il trattamento del materiale inquinante.
“L’attività, che si è protratta per circa 2 ore, ha prodotto risultati più che soddisfacenti anche in considerazione della complessità dell’intervento che si è dovuto attuare e che ha visto operare numerosi mezzi di diversi Enti. Tali situazioni di emergenza devono poter essere necessariamente gestite secondo altissimi standard di professionalità e sicurezza che possono essere mantenuti e verificati solo ipotizzando scenari complessi come quello proposto proprio al fine di non lasciare nulla al caso” ha commentato di Comandante della Capitaneria di porto di Ortona – Capitano di Fregata Cosmo FORTE.