Chieti. Operai al lavoro nell’area del cosiddetto “Megalò2”. La segnalazione, rimbalzata anche sugli organi di stampa, ha provocato una immediata segnalazione ai comandi dei Carabinieri Forestali di Pescara e di Chieti: “Poiché non esiste al momento, per quanto in pubblica conoscenza, alcuna autorizzazione ad avviare il cantiere per la realizzazione del progettato ulteriore centro commerciale a poche decine di metri dal fiume, si chiede alle autorità in indirizzo di voler verificare di quali lavori si tratti, se esistano o meno le relative autorizzazioni e di perseguire ogni eventuale violazione”.
Le associazioni ambientaliste e le organizzazioni di categoria insistono fortemente anche su un altro fondamentale punto: «Il parere emesso dal Comitato VIA nel 2017 di improcedibilità dell’istanza di proroga alla realizzazione delle opere edili relative a Megalò 2, confermato con un successivo giudizio – sottolinea l’avv. Francesco Febbo – è pienamente valido ed efficace. Si tratta a tutti gli effetti di un divieto assoluto dal quale consegue che i pareri autorizzatori edilizi rilasciati dai Comuni sono da ritenersi privi di valore e dunque da revocare immediatamente. Presenteremo una formale diffida, del resto già anticipata in una nota stampa, nei confronti dei Comuni di Chieti e di Cepagatti affinché revochino i precedenti titoli edilizi rilasciati alla società».
“Ci aspettiamo – sottolineano all’unisono WWF, Confcommercio, Confesercenti e CNA – l’immediato intervento delle amministrazioni municipali interessate e della stessa Regione che devono difendere l’interesse della collettività nei fatti e non soltanto nelle pubbliche dichiarazioni. Come si possono spendere soldi pubblici per elaborare piani di adattamento ai cambiamenti climatici e contemporaneamente impegnare altri fondi pubblici in maniera assurda per interventi che vanno in senso esattamente contrario?”.