Chieti. Una «diffida con richiesta di annullamento in autotutela del verbale di conclusione della conferenza di servizi del 09.11.2021, inerente l’istanza presentata dalla Deco S.p.A.» per la realizzazione di un nuovo piazzale per lo stoccaggio di combustibile da rifiuti, inviata alla Regione e nel contempo una sollecitazione al Comune di Chieti affinché proponga «analoga impugnativa (…) a tutela della cittadinanza».
È questa l’iniziativa assunta dal WWF Chieti-Pescara attraverso l’avv. Francesco Paolo Febbo a fronte di un progetto che l’associazione ritiene inaccettabile: «nella struttura della Deco – scrive il legale – risulta già presente un piazzale per il deposito di “combustibile solido secondario” (C.S.S.)» per cui, «in una situazione di non aumento dei volumi trattati dall’impianto di “trattamento meccanico biologico” (T.M.B.), esplicitamente confermata dalla proponente stessa, appariva ed appare di difficile comprensione la necessità di un ulteriore spazio di deposito. Ciò vale a maggior ragione nella prospettiva di una prossima conclusione della situazione di emergenza che si è negli anni scorsi determinata in particolare a Roma e nel Lazio, che ha comportato un maggiore afflusso di rifiuti destinato a esaurirsi o quantomeno a ridursi considerevolmente, con l’inevitabile rientro dell’emergenza (che non può essere eterna), ma anche e soprattutto alla luce di quanto previsto nel Piano Regionale di Gestione Rifiuti (P.R.G.R.) attualmente in vigore, e in particolare dal suo “Programma di prevenzione e riduzione dei rifiuti”». In tale Piano si prevedono chiaramente sia la riduzione dei rifiuti, e degli impatti negativi per la loro movimentazione, che la realizzazione di impianti di trattamento e di deposito non sovradimensionati rispetto alle reali esigenze.
«La conferenza di servizi tenutasi il 9 novembre 2021 è afflitta – sostiene il WWF – da numerose illegittimità, formali e procedimentali, che ne minano in radice la validità». Irregolarità che vengono evidenziate nella diffida. In particolare secondo il WWF il parere conclusivo «non appare ossequioso del dettato normativo di riferimento e della correlata giurisprudenza, non essendo motivato in alcun modo l’accoglimento dell’istanza presentata della Deco S.p.A.». Il riferimento alle posizioni prevalenti contenuto nel verbale appare infatti «generico ed apodittico». Per posizioni prevalenti dovevano essere considerate invece quelle che avevano un peso specifico superiore alle altre per l’importanza degli interessi tutelati in relazione al caso concreto. In tal senso, il parere non favorevole, pienamente condivisibile, reso dal Comune di Chieti in data 29.10.2021 era dirimente e fondamentale, data anche la pluralità e la valenza ponderale delle motivazioni di opposizione in esso espresse. Motivazioni dell’ente locale sul quale andrà ad impattare l’intervento, che tuttavia non sono state neppure considerate in sede di conferenza prendendo invece a basamento della decisione favorevole all’istanza della Deco S.p.A. le controdeduzioni, in confutazione alle osservazioni del Comune, avanzate solo l’8 novembre 2021, ossia meno di 24 ore prima dell’avvio della conferenza, con il classico “colpo a sorpresa”, senza peraltro consentire agli altri partecipanti il necessario e doveroso approfondimento, trattandosi di argomenti con risvolti legati alla qualità dell’aria ed alla salute pubblica.