Francavilla al Mare. Trasportate dal vento possono innescare incendi e producono inquinamento Questa sera a Francavilla al Mare, per iniziativa di alcuni stabilimenti balneari è previsto il lancio di “lanterne cinesi”.
Una manifestazione certamente organizzata in buona fede, perché i promotori non sanno che una simile attività rappresenta un grave rischio per l’ambiente, sia per la possibilità di innescare incendi in aree boscate e in strutture varie (com’è già accaduto in più occasioni) sia perché il materiale di cui sono fatte si disperde in mare o in terra provocando inquinamento e possibili danni agli animali che possono ingerirli scambiandoli per cibo. Le lanterne volanti, come del resto i palloncini che si continuano a far volare nelle più disparate circostanze, rappresentano un serio vulnus per l’ambiente. Il vento li trascina infatti in posti anche lontani e imprevedibili e vanno per questo assolutamente evitati. Tra l’altro il lancio delle lanterne, proprio per la loro intrinseca pericolosità, anche per il traffico aereo, è soggetta a precise prescrizioni di legge. Il WWF ha per questo segnalato l’evento di Francavilla alla Direzione Marittima di Pescara, chiedendo di svolgere gli accertamenti che si riterranno opportuni.
Nella segnalazione, tra l’altro, si legge: «Al di là dei possibili danni puniti dalla legge (es: c.p., art. 423 bis Incendio boschivo e Art. 449 – Delitti colposi di danno) l’attività di lancio delle lanterne volanti è soggetta a particolari restrizioni, a fronte della loro pericolosità per l’ambiente e il traffico aereo (si confronti il parere del Ministro dell’Interno nr. 577 del 6.12.2012). In particolare le manifestazioni pubbliche che implicano il lancio di detti manufatti, sono soggette alla licenza dell’art. 57 TULPS per il rilascio della quale il richiedente deve dichiarare di aver inoltrato istanza anche alla competente Autorità Aeroportuale (E.N.A.C.); l’utilizzo delle lanterne, anche in occasione di feste e iniziative private configura inoltre la fattispecie di “accensione pericolosa” prevista dall’art. 703 del c.p. L’art. 57 del TULPS recita: “Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco, né lanciarsi razzi, accendersi fuochi d’artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa. È vietato sparare mortaretti e simili apparecchi”.
L’art. 703 del codice penale recita: “Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a 103 euro. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese”».