San Giovanni Teatino. Danni per 10.206.451,44 di euro nel territorio di San Giovanni Teatino a causa della grandinata del 10 luglio scorso. Il Vicesindaco, con delega alla protezione civile, Giorgio Di Clemente ha reso noti i dati del report che l’architetto Assunta Di Tullio, responsabile del III settore, ha caricato sulla piattaforma della Regione Abruzzo entro la scadenza del 31 luglio scorso.
La somma fa riferimento ad una prima stima dei danni a privati, attività produttive ed istituzioni pubbliche causati dagli “eccezionali eventi meteorologici del 10 luglio 2019 con forti piogge associate a trombe d’aria, allagamenti ed estese e violente grandinate”.
“I danni sono stati ingenti – dichiara il Sindaco Luciano Marinucci – e alla luce di questi numeri auspichiamo che il governo nazionale, così come è avvenuto per passate emergenze, predisponga un adeguato ristoro per venire incontro ai tanti cittadini duramente colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo del 10 luglio scorso”.
“Si tratta della ricognizione dei fabbisogni – ricorda Di Clemente – ed è necessaria alla valutazione della tipologia dell’evento emergenziale di protezione civile occorso”.
Sono state 1.398 le segnalazioni dei privati, per complessivi 10.089.098,20 euro così suddivise: 486 per danni a strutture ed infrastrutture per 3.550.680,03 euro, 848 per danni a beni mobili registrati privati (veicoli) per 2.058.582,07, 46 per danni a strutture, infrastrutture, beni, attrezzature e scorte di attività economiche e produttive per 4.308.036,10 euro, 8 per danni a strutture ed infrastrutture agricole per 51.800 euro.
Il Comune ha già sostenuto spese per 62.323,24 euro: 13.453,16 euro per la rimozione di alberi e ramaglie abbattuti, 3.224,56 euro per la rimozione di fango ed acqua dai fossi, 20.502,08 euro per la riparazione di coperture in edifici pubblici, 25.003,44 per la riparazione di impianti di pubblica illuminazione e 170 euro per il primo alloggio.
“L’attività egregiamente svolta dai nostri uffici, non costituisce riconoscimento automatico di eventuali contributi a carico della finanza pubblica per il ristoro dei danni, ma – specifica Di Clemente – è una ricognizione per la richiesta dello stato di emergenza “.
La Regione dovrà ora richiedere lo stato di calamità naturale al Governo per avere i risarcimenti in tempi relativamente brevi.