Frasi dispregiative, insulti e bestemmie all’università: ma l’autore non è uno studente

Un professore della Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ Chieti – Pescara, rischia 5 mesi di sospensione per bestemmie durante le ore di lezioni e insulti ai colleghi.

Le università sono luoghi in cui il sapere raggiunge il suo apice, permettendo agli avventori di uscire arricchiti di cultura e competenze, in modo da poter intraprendere qualunque tipo di carriera professionale. Una cosa che però le università non insegnano, generalmente, sono le buone maniere. E capita che, non siano gli studenti a palesare queste mancanze, ma i docenti stessi. 

INSULTI E BESTEMMIE ALL'UNIVERSITA'
INSULTI E BESTEMMIE ALL’UNIVERSITA’ abruzzo.cityrumors.it

Un caso decisamente curioso e singolare si è verificato presso l’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio‘ Chieti – Pescara, uno dei poli universitari abruzzesi più celebri e rinomati, per la sua storia e per la preparazione dei professori che la popolano. Uno di questi però, pare essere stato richiamato per dei comportamenti deontologicamente scorretti nei confronti dei suoi colleghi, specialmente donne.

Cosa rischia il professore

Il professore M.P., professore ordinario presso l’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio‘ Chieti – Pescara, è stato accusato di comportamenti scorretti, che potrebbero costargli caro. Secondo diverse testimonianze infatti, durante le ore di lezione, lo stesso era solito bestemmiare e insultare gli studenti; non di minor importanza, le frasi dispregiative e gli insulti rivolti ai colleghi, soprattutto di sesso femminile.

E non è stato uno studente
E non è stato uno studente abruzzo.cityrumors.it

Il 59enne romano, potrebbe adesso trovarsi in una situazione abbastanza complicata proprio a causa dei suoi modi. Nella mattinata di mercoledì 31 gennaio, il caso è stato portato davanti al consiglio d’amministrazione dell’Ateneo, presieduto dal rettore Liborio Stuppia che non ha potuto presenziare, perché costretto a casa da problemi di salute. Il professore su richiesta del collegio di disciplina dell’ateneo, rischia una sospensione dall’insegnamento e dallo stipendio di 5 mesi. 

Il rettore Stuppia ha dichiarato a riguardo:”Noi abbiamo semplicemente applicato i nostri codici deontologici interni. Sono arrivate due segnalazioni per comportamenti inappropriati e l’ateneo si è mosso. È chiaro che non è una vicenda particolarmente edificante, ma dimostra anche che la d’Annunzio applica le regole”. Stuppia ricorda anche come, i fatti in questione siano avvenuti sotto il rettorato del Dott. Sergio Caputi, di cui lui ha solo ereditato il ruolo e i procedimenti.

Sulla veridicità dei fatti tuttavia, non v’è alcun dubbio: quelli presi in esame, risalgono al tempo del Covid, in cui la modalità delle lezioni prevedeva la cosiddetta “d.a.d.” (didattica a distanza), cosa che ha permesso, inequivocabilmente, di avere registrazioni video degli atti del professore, bestemmia compresa, considerati lesivi dell’immagine dell’ateneo secondo il consiglio d’amministrazione.

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