Nella mattinata del 12 maggio, il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza della Stazione Navale di Pescara, ha individuato lungo la costa dei trabocchi nelle acque immediatamente antistanti Fossacesia 300 metri di reti da pesca prive di identificazioni.
I militari si sono insospettiti quando durante il pattugliamento costiero hanno notato un piccolo galleggiante a ridosso della costa. Tali segnali infatti vengono spesso utilizzati come
riferimento dai pescatori di frodo. Dopo un’attenta operazione subacquea i sommozzatori hanno potuto appurare la lunghezza ed il posizionamento di reti da pesca cosi dette “da posta” divise in due tronconi da 150 metri cadauno. L’estrema vicinanza alla terra ferma di tali attrezzi abusivi, a circa 25 metri, e la mancanza di idonea segnalazione risultano altresì essere un evidente pericolo per l’attività di balneazione o pesca subacquea-sportiva.
Nella stessa mattinata i finanzieri hanno proceduto anche all’individuazione e sequestro di altri strumenti dediti alla pesca abusiva nelle acque antistanti Francavilla al Mare. In questo caso si è trattato di 10 “nasse” dislocate lungo una cima di circa 200 metri e completamente prive di codici identificativi e di segnalazione risultando quindi essere anche un evidente pericolo per la navigazione. La pesca di frodo è un particolare tipo di illecito che da tempo imperversa lungo molte coste italiane. Quella abruzzese poi è spesso meta di soggetti provenienti da altre regioni oltre che da pescatori abusivi locali, alimentando un mercato nero che muove importanti cifre contribuendo ad accrescere il fenomeno dell’evasione fiscale.