Pizzoferrato. Grande festa a Pizzoferrato, in provincia di Chieti, nell’Abruzzo forte e gentile. È il caso proprio di dirlo. Carmine Di Cesare nato a Pizzoferrato il 6 maggio 1914 ha compiuto 105 anni, portati veramente bene con sorriso, lucidità, calma serafica e rispetto per tutto e tutti. “La vita è bella” sostiene. Delle cose brutte della vita ricorda e, sottilinea, solo le vicende della guerra, la Seconda Guerra mondiale, quando la Linea Gustav, abbracciava con i suoi orrori, quella parte del territorio del Comune di Pizzoferrato dove Carmine viveva con la famiglia. Nemmeno durante l’occupazione nazista, che con i rastrellamenti a tappeto sulla linea del fronte, aveva abbandonato il suo paese.
105 anni passati interamente a Pizzoferrato, vissuti lavorando la campagna, e trascorsi felicemente con la moglie, i figli e i numerosi affezionati, nipoti e pronipoti.
Carmine vive a casa, in contrada Castiglione, casale Luigiotti, di Pizzoferrato, con il suo unico figlio Domenico Di Cesare e la nuora Cristina Tarantini, che hanno tre figli maschi, Graziano, Franco e Silvano,che hanno a loro volta rispettivamente due figli Alessandro e Daniele, due figlie Martina ed Alessia e 3 figlie Stefania, Roberta e Cristina. Stefania aspetta un bimbo. Quindi tra poco Carmine avrà un altro nipotino.
Carmine segue ancora la sua azienda agricola di 150 ovini e produce agnelli biologici, in particolare ormai lui si occupa solo di lavorare un po’ la legna, “a Pizzoferrato”, specifica, “fino a l’altro giorno è nevicato!”, e il pollaio. “Le sue numerose galline producono ottime uova!”, ogni giorno si reca ad aprire e chiudere la “stalletta” dei polli.
A fargli visita per la festa, svolta in maniera molto composta, poiché a Carmine non piace il “casino”, il sindaco Palmerino Fagnilli, il parroco del paese Don Vincenzo Di Pietro e il consigliere comunale Daniele Di Cesare, pronipote di Carnime.
Il Comune ha fatto dono di un mazzo di fiori a Carmine che ha indossato la fascia da Sindaco a rappresentare l’importanza degli anziani nella società pizzoferratese. La centralità della funzione del saggio anziano Carmine di Cesare la rappresenta nel ruolo autorevole che svolge ancora all’interno della sua famiglia e della Comunità locale. Le sue riflessioni ed i suoi suggerimenti sono tenuti in grande considerazione.
Non vi è la prova scientifica che il cibo genuino, tra questi la patata di montagna e i fagioli 40 giorni, la vita trascorsa sempre a Pizzoferrato e all’aria aperta, occupandosi della famiglia e della campagna,siano il segreto non tanto e solo della particolare longevità di Carmine, ma delle sue ottime condizioni psicofisiche, ma certo forse, una vita sana trascorsa in una località patafisica cosmoteandricamente orgonica, ha favorito lo stato di benessere di Carmine.
Negli ultimi anni importantissimitour operator di livello internazionale hanno scoperto e riscoperto l’Abruzzo come destinazione turistica di notevole bellezza e salubrità, con conseguente ottimo indice di qualità della vita. Chissà se il buon Carmine, a dimostrazione di ciò possa, dall’alto dei sui 105 anni essere all’Abruzzo più utile di mille spot pubblicitari. Carmine in questo senso sembra pienamente dimostrare l’importanza degli anziani nello svolgimento della vita della società abruzzese: Tanti Auguri Carmine!!!