Ortona. Non ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà la sentenza con la quale il giudice del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri ha condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato Francesco Marfisi, il 51enne di Ortona che il 13 aprile dell’anno scorso ad Ortona uccise con numerose coltellate la moglie Letizia Primiterra e l’amica di lei, Laura Pezzella.
Il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto l’ergastolo. La sentenza è stata emessa oggi dopo un’ora e mezza di camera di consiglio al termine di una udienza dedicata alle repliche. Il giudice ha condannato Marfisi, che era in aula, al risarcimento dei danni in separato giudizio disponendo una serie di provvisionali immediatamente esecutive a favore delle parti civili: in particolare 200.000 euro alla figlia e 150mila al figlio della Primiterra, 100.000 euro al padre della Primiterra, Iziano Primiterra che ha seguito tutto il processo e 50.000 euro a favore del fratello della vittima. Centomila euro ciascuno di provvisionale avranno invece il marito e i due figli della Pezzella.
”Il giudice ha deciso e ha deciso così, non si può essere soddisfatti, si tratta comunque di un duplice omicidio, è quello che ho chiesto ed è quello che abbiamo ottenuto”, ha detto il difensore di Marfisi, l’avvocato Rocco Giancristoforo. Marfisi, oltre che del duplice omicidio, era accusato anche di tentato omicidio nei confronti della donna che ospitava la moglie in casa quando si verificarono i fatti e di lesioni personali nei confronti di sua figlia incinta, rimasta ferita al cuoio capelluto mentre il padre sferrava fendenti alla moglie.
“Leggeremo le motivazioni, ovviamente poi verificheremo, probabilmente il ragionamento del giudice è stato differente dal mio, lo rispetto, lo leggerò con grande attenzione. Prima leggo le sentenze, le motivazioni, e poi si decide se fare o meno appello”.
Lo detto il pm Giancarlo Ciani commentando la sentenza del gip di Chieti Isabella Maria Allieri che ha condannato a 30 anni, con il rito abbreviato, il 51enne di Ortona che il 13 aprile 2017 a Ortona (Chieti) uccise con numerose coltellate la moglie e l’amica di lei. Il magistrato nelle repliche questa mattina aveva insistito molto sull’esistenza delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà che però non sono state riconosciute nella sentenza. “Regna un po’ di stupore e di amarezza – ha detto uno degli avvocati di parte civile, Luca Tirabassi – nel senso che ritenevamo e riteniamo che Marfisi dovesse meritare la pena massima. Dobbiamo attendere le motivazioni, ma mi pare possibile ipotizzare che il giudice abbia ritenuto che Marfisi abbia agito con un dolo d’impeto, escludendo che abbia agito in esecuzione di un disegno criminoso programmato e meditato”. E sempre sul fronte delle parti civili l’avvocato Ilario Cocciola sottolinea: “L’ergastolo ci stava tutto, anche con la riduzione del rito. Il pm Ciani – ha sottolineato Cocciola – ha fatto un lavoro eccelso”. Le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni. Per quanto riguarda il risarcimento dei danni, il giudice ha accolto anche la richiesta dei genitori di Laura Pezzella, disponendo una provvisionale a loro favore di 100.000 euro ciascuno. Si è inoltre appreso che Marfisi, autonomamente, ha versato a tutte le parti civili la somma complessiva di 50.000 euro a titolo di risarcimento.