Chieti. “Sosteniamo il turismo e diamo modo a tutti di lavorare. Invito le parti in causa a togliere la sciarpa calcistica e ad indossare una splendida dose di umiltà rispettando ciò che dice la legge.”
Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti, dice la sua sulla querelle divampata all’interno dell’Aeroporto d’Abruzzo dove è in corso una guerra tra i tassisti pescaresi e quelli teatini che sono riusciti ad ottenere, come previsto dalla legge, l’assegnazione di due stalli di sosta, sugli otto disponibili, per trasportare gli utenti che volano nella nostra regione. Una determinazione attesa da anni da chi porta i taxi a Chieti che non è andata giù, però, ai tassisti pescaresi supportati, con toni e modi poco concilianti, dalla politica del capoluogo adriatico protagonista di una vera e propria levata di scudi contro i colleghi “indesiderati” teatini. Un qualcosa di inaccettabile secondo Confcommercio Chieti che alza la voce.
“Tacere in questi casi è senz’altro più elegante ma non sempre si può stare zitti di fronte a tanta improvvisazione. La cosiddetta “guerra dei taxi” sta diventando una ridicola parvenza di perbenismo politico centrista pescarese che di facciata sembrerebbe a favore dei tassisti pescaresi ma in realtà- afferma Tiberio- esaspera gli animi incentivando all’odio ed alla rivendicazione territoriale.” Chiaro il riferimento della presidentessa di Confcommercio Chieti alle azioni politiche messe in atto dal sindaco di Pescara e dal gruppo consiliare pescarese dell’Udc di impugnare il decreto presidenziale a firma del presidente della Regione Marco Marsilio. Il quale, in base a quanto dice l’Enac, l’ente aeroportuale, secondo cui, si legge testualmente, “all’interno delle aree a uso pubblico dell’Aeroporto internazionale d’Abruzzo sono autorizzati ad effettuare il servizio di piazza, sia in entrata che in uscita dallo scalo, i titolari di licenza taxi iscritti negli appositi elenchi delle città capoluogo della regione Abruzzo, delle relative Province e del Comune di San Giovanni Teatino sul cui territorio insiste parte dello scalo aereo”, ha assegnato due stalli di sosta ai tassisti teatini in assenza di un’intesa tra i Comuni aventi diritto. Un atto presidenziale che ha colmato una lacuna normativa annosa e mai affrontata prima dalla politica regionale con la giunta D’Alfonso che ha preferito non prendere posizione per non fare un torto ai taxi di Pescara mentre la precedente amministrazione Chiodi è stata stoppata da un vizio di forma al momento di legiferare in merito.
“Non siamo sconvolti dall’atteggiamento del gruppo consiliare dell’Udc capeggiato dal duo Pignoli-Di Nisio ma dall’irrispettoso modo di non voler accettare e sostenere le regole- spiega Tiberio- date, peraltro, da un presidente della loro stessa coalizione. Il presidente Marsilio nel suo decreto ha dovuto applicare la procedura del calcolo matematico con un algoritmo in quanto i tassisti pescaresi non hanno mai voluto un accordo come, invece, prevede la procedura legislativa di settore.” Infine un appello al buon senso. “Confcommercio Chieti invita le parti in causa a lavorare per il reale bene dell’Aeroporto d’Abruzzo con l’unico obiettivo di sostenere ed implementare il turismo nella nostra regione. Altresì- aggiunge Tiberio- è fondamentale, specie in un momento storico caratterizzato da una crisi di consumi e dalla cronica assenza di occupazione, consentire a tutti di lavorare, specie se il diritto nella fattispecie è stabilito dalla legge. Le sciarpe al collo lasciamole per la domenica allo stadio.”