Chieti. Chieti, gli investigatori della IV Sezione Narcotici della Squadra Mobile hanno effettuato un’operazione antidroga nel capoluogo teatino dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Chieti a carico di cinque soggetti.
In particolare, è emerso che gli odierni destinatari della misura cautelare, di cui in particolare padre e figlio, il primo destinatario di obbligo di dimora e il secondo della custodia cautelare in carcere, entrambi residenti a Chieti e gravati da specifici precedenti di polizia, si sarebbero avvalsi dell’ausilio di “collaudati” collaboratori che, loro volta, si sono adoperati, a vario titolo, per trarre profitti dall’immissione sulla piazza teatina sia di droghe leggere che pesanti.
Incaricato di alimentare la “rete di distribuzione” nel centro città, è risultato essere prevalentemente un cittadino di origini bulgare, fidato “socio” del duo, dedito all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti di diversa natura e che, come emerso nel corso dell’attività d’indagine, rappresentava un punto di riferimento soprattutto per i giovanissimi acquirenti che, per buona parte della giornata, si rifornivano direttamente presso il suo “quartier generale” ubicato all’interno dei giardini pubblici del centro cittadino. Per costui è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari così come anche per un altro pusher, risultato essere un cinquantenne teatino, pregiudicato, anch’egli attivo collaboratore e pronto a soddisfare le esigenze di ulteriori clienti che riforniva di hashish e cocaina soprattutto nel fine settimana in pieno centro storico.
L’attività investigativa, durata circa quattro mesi, ha consentito di sequestrare oltre 6,5 kg tra hashish e marijuana, circa 120 gr di cocaina, denaro provento dell’attività di spaccio, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento del narcotico. Cinque i riscontri investigativi effettuati e numerose le cessioni documentate nel corso delle attività, che hanno inoltre permesso di individuare, quale fornitore dello stupefacente, un trentottenne di origine albanese residente a Pescara, destinatario anch’egli di ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari e legato al principale indagato da un consolidato rapporto “d’affari”.
L’11 marzo scorso, inoltre, proprio quest’ultimo, ventisettenne pregiudicato residente a Chiei, è stato tratto in arresto dagli stessi uomini della narcotici i quali lo hanno sorpreso nella flagranza dell’attività di detenzione ai fini spaccio di hashish, marijuana e cocaina all’interno del suo nuovo domicilio in Chieti Scalo, luogo in cui lo stesso aveva opportunamente trasferito la propria dimora reiterando la propria attività delinquenziale.