Il sindaco: “Una dedizione che ci rende orgogliosi”. In Comune il ringraziamento emozionato del dottor Centofanti
Chieti. Il sindaco Diego Ferrara, con la comandante della Polizia Municipale Donatella Di Giovanni, ha ricevuto stamane in Comune gli agenti della Polizia Municipale che il giorno di Natale 2020 hanno salvato la vita allo psichiatra teatino Maurizio Centofanti, colto da infarto mentre faceva sport in strada ed ha consegnato loro una pergamena di pubblico ringraziamento, insieme al dottor Maurizio Centofanti, la persona che nel pomeriggio del 25 dicembre scorso a Filippone è stata soccorsa e accompagnata in ospedale dalla pattuglia composta dal vicecomandante Fabio Primiterra e dagli Appuntati Antonio Di Martino e Valentino Valente.
“Siamo davvero lieti di poter celebrare questa piccola riunione nelle stanze del Comune – così il sindaco Diego Ferrara – per dare un pubblico grazie ai nostri agenti che con determinazione hanno agito e salvato una vita quel giorno e anche per far sì che, superata la difficoltà, tutti gli attori di questa storia potessero stringersi la mano e scambiarsi ricordi e ringraziamenti. I nostri sono stati bravi ad aver intuito subito la gravità delle sue condizioni, caricandolo nell’auto di servizio per condurlo a sirene spiegate in ospedale, dove è stato subito accolto e salvato. Una storia a lieto fine, che ci rende orgogliosi, perché la vita è un bene prezioso, come lo è il tempo di tutti: la presenza e la determinazione dei nostri agenti della Polizia Municipale ne ha onorato l’importanza, dando alla nostra città ragione di essere orgogliosa di chi, ogni giorno, si mette a servizio degli altri e fa del suo dovere un bene prezioso per tutta la comunità”.
“Grazie a loro io posso raccontare quello che è accaduto – così il dottor Maurizio Centofanti, che ha consegnato agli agenti una targa con i nomi di tutti e tre come segno di ringraziamento – Facevo attività sportiva in strada, camminando, quando ho cominciato ad avvertire uno strano malessere e ho deciso di chiamare mio figlio Francesco che stavo raggiungendo chiedendogli di scendere. Una volta insieme lui mi ha chiesto lumi su cosa dovesse fare per affrontare la situazione e abbiamo chiamato l’ambulanza. Nell’attesa che arrivasse, eravamo peraltro in un momento drammatico dell’emergenza covid, le mie condizioni non miglioravano, quando è passata la pattuglia, lui ha fatto cenno di fermarsi e data la gravità della situazione mi hanno trasportato in auto in ospedale. Ci ho messo del tempo per elaborare la mia rinascita e affrontare l’emozione di questo ricongiungimento con chi mi ha di fatto salvato la vita. Questo è il momento giusto per stringerci la mano e dire grazie a chi ha contribuito a darmi una nuova opportunità di vita, perché se fossi rimasto a terra avrei avuto veramente poche chanche di farcela”.
“Un’emozione per tutti – raccontano vicecomandante Fabio Primiterra e dagli Appuntati Antonio Di Martino e Valentino Valente – ma anche un grande sollievo, oggi, stringerci la mano. Eravamo di pattuglia e abbiamo capito subito che quello che da lontano sembrava un semplice saluto, poteva essere una richiesta di soccorso. In quel momento l’unica cosa che abbiamo pensato è stata stringere i tempi e cercare di farlo arrivare al più presto in ospedale, anche caricandolo sulla nostra auto di pattuglia. Siamo felici che questa scelta che sentivamo di dover fare, si sia rivelata quella giusta e di trovarci oggi insieme a rendere pubblico il nostro racconto”.