Chieti, progetto Eva: inclusione lavorativa per le donne vittime di violenza

Chieti. Presentato stamane il resoconto del lavoro svolto dal centro antiviolenza Alpha di Chieti in collaborazione con il Comune sul progetto di reinserimento delle donne vittime di violenza nel mondo del lavoro. Il video del post è la sintesi di un’iniziativa importante, il progetto Eva, portato avanti dall’intesa Comune-Alpha, iniziata da anni e rafforzata dalla firma del protocollo Anci – “Dire No 365 giorni alla violenza”. Un’intesa che nel 2013 ha formalizzato l’impegno istituzionale quotidiano ad essere in prima linea nel contrasto del fenomeno.

L’Amministrazione. “I passi fatti sono di certo una importante realtà, ma dovranno essere potenziati – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alle Pari opportunità Giancarlo Cascini – L’intenzione di questa Amministrazione è agire per la parità attraverso un’azione integrata, che parta dai diritti e riconosca i doveri di chi può agevolare percorsi inclusivi e a tutela delle donne e di tutti gli altri soggetti che vivono condizioni di svantaggio. Sarà una delle nostre priorità mettere in campo scelte e progetti che vadano in questo senso, capaci di dare risposte a problemi concreti e non solo un’attenzione di facciata”.

“Il 25 novembre ci da l’occasione per riflettere non solo sulla violenza sulle donne, tematica certamente centrale oggi, ma anche sull’importanza di vivere sereni ed in armonia nel nostro contesto familiare – così l’assessore all’Innovazione sociale Mara Maretti – Sappiamo che durante il precedente lockdown la tenuta delle famiglie è stata messa a dura prova, l’aumento della violenza in ambito domestico e delle separazioni ne è la prova. Per questo motivo, la costrizione a casa e soprattutto l’impoverimento, la perdita della routine giornaliera possono favorire l’insorgere di conflittualità, e laddove già presente, acuirla. Per questo motivo le politiche sociali e il centro antiviolenza hanno alzato il livello di guardia. Stiamo infatti, progettando e breve sarà attivo, un servizio di pronto intervento sociale per monitorare e rispondere alle esigenze delle famiglie durante l’emergenza sanitaria, in rete con il centro antiviolenza e le associazioni operanti sul territorio. Sappiamo che il momento è difficile ma siamo pronti a sorreggere i cittadini, ricordando loro che le relazioni e gli affetti devono essere il faro in questo momento di difficoltà e non la valvola di sfogo”.

Il progetto. “Proprio alla luce di tale analisi iniziale, il Comune di Chieti nel 2011, ha portato avanti una costante azione a contrasto del violenza di genere; un lungo e proficuo lavoro di ricerca di fondi Regionali e Nazionali che potessero sostenere l’avvio e l’implementazione di un servizio di cui il territorio di Cheti era sprovvisto – illustra la presidente della Cooperativa Alpha – Dal primo riconoscimento da parte della Regione Abruzzo di uno sportello informativo all’interno del Consultorio Alpha che già operava sul territorio di Chieti ed area metropolitana oggi nel 2019 possiamo vantare la presenza costante del Centro Antiviolenza Alpha riconosciuto dalla Legge regionale 31/06 e successivamente dal Ministero delle pari Opportunità garantendo la qualità dei servizi offerti e la garanzia di professionalità formate nello specifico per riconoscere e fare affiorare la violenza di genere e al contrasto sempre più determinato contro ogni forma di violenza contro le donne. La violenza è un fenomeno complesso che non può essere arginato e contrastato esclusivamente dai Centri antiviolenza, dalle forze dell’ordine o dall’inasprimento delle pene previste, permane l’esigenza di un lavoro e di una condivisione del linguaggio di genere, ma soprattutto di un pensiero culturale che permetta a tutti il disvelamento della violenza troppo spesso confusa con la conflittualità, confini labili, che demarcano situazioni completamente differenti con differenti ricadute operative nel trattare tale complessità”.

I dati. La firma del protocollo Anci – “Dire No 365 giorni alla violenza”, nel 2013, ha formalizzato l’impegno quotidiano ad essere in prima linea nel contrasto a tale fenomeno. E di questo ne sono testimonianza i dati di accesso e prese in carico del Centro Antiviolenza Alpha, che ogni anno in occasione del 25 novembre, giornata a contrasto della violenza di genere vengono forniti. Durante il periodo del lockdown causato dalla Pandemia Covid 19 le richieste di aiuto arrivate dal 1522 nel mese di marzo 2020 le nuove richieste sono drasticamente diminuite seguendo l’andamento nazionale; la riduzione delle telefonate al 1522 si è attestata intorno al 60%, comparato con lo stesso dato relativo all’anno precedente.

La motivazione di tale drastico andamento in diminuzione è attribuito alla situazione di costrizione all’interno delle case con i propri mariti/compagni violenti che ha impedito alle donne di avere anche solo un momento di isolamento dal maltrattante per poter chiamare anche solo per informazioni.

La violenza durante la pandemia. Nei mesi di aprile e di maggio 2020, invece, le richieste sono aumentate del 30% rispetto all’annualità precedente, anche a motivo delle campagne di sensibilizzazione nazionali e regionali attraverso i social network e dopo aver valutato e comunicato da parte del Centro Antiviolenza piccole accortezze comunicate alle donne per poter comunque contattare i numeri utili. Questo dato rappresenta la maggiore fiducia che le donne hanno verso servizi a loro rivolti in grado di poterle sostenere nel percorso di uscita dalla violenza. Inoltre questo dato è anche il frutto del costante e capillare lavoro di sensibilizzazione che il Comune di Chieti unitamente al centro Antiviolenza Alpha negli anni hanno svolto: nel 2015 è stata costituita la “Rete cittadina contro la violenza contro le donne e di genere della città di Chieti” ; il lavoro di rete è stato il frutto di un lungo e proficuo dialogo e di un lavoro condiviso con tutti gli attori sociali che la compongono : Comune di Chieti- Centro Antiviolenza Alpha che svolgono il compito di raccordo e di motore propulsivo di ogni evento o attività formativa condivisa, ma anche la Prefettura, Procura della Repubblica ,Questura ,Asl 02 Lanciano Vasto Chieti unitamente agli organismi del Terzo settore, nonché i Patronati che possono trovarsi a contatto con le donne che vivono situazioni di violenza intra-familiare e, che, formati a riconoscere la violenza, possono costituire il primo snodo informativo per indirizzare la donna nei luoghi deputati al contrasto alla violenza di genere.

Gli interventi e gli strumenti per agire. Da allora è stata sviluppata una progettualità Nazionale che ci ha consentito, non solo di implementare azioni di sistema a contrasto di tale fenomeno , ma di stabilizzare anche economicamente le situazioni più complesse e difficili che le donne vivono :

· dal Progetto Maja: una casa per le donne in partenariato con il Comune di Pescara la provincia di Teramo per l’attivazione in Abruzzo di una casa rifugio per donne in pericolo di vita nel 2012

· al progetto Sibilla Sistema di azioni integrate ecc… nel 2016 in partenariato con il Comune di Pescara, L’aquila, Vasto e Chieti

· al Progetto attualmente in corso di svolgimento EVA Empowerment verso l’autonomia delle donne con vissuti di violenza che sviluppa azioni di contrasto alla violenza economica consentendo alle donne che sono seguite dal centro Antiviolenza di reimmettersi nel mercato lavorativo facendo emergere le risorse personali deprivate dai vissuti di violenza avuti;

· infine, ma non di minore importanza “Care ad rules for Women” per il contrasto a forme di violenza contro le donne all’interno dell’Istituto penitenziario di Chieti supportato dalla Commissione Pari opportunità del comune di Chieti e che ha come obiettivo a lungo temine l’inserimento dell’Istituto penitenziario all’interno della rete Cittadina formalizzata nel 2015.

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