Ortona. La Capitaneria di Porto di Ortona ha sequestrato, nella mattinata di oggi (venerdì), oltre 120 kg di vongole, destinate all’immissione sul mercato illecito del pesce.
Il controllo è stato effettuato con l’ausilio dell’impianto di videosorveglianza installato nella sala operativa della Capitaneria, e rientra nell’ambito delle operazioni che, quotidianamente, vengono svolte a tutela delle specie ittiche e della salute dei consumatori. Notati – sui monitor portuali – alcuni movimenti sospetti sotto bordo ad alcune imbarcazioni rientrate nella prima mattinata dalla battuta di pesca, i militari della Guardia Costiera hanno intercettato poco distante, mentre si dirigeva verso l’uscita del porto, un’autovettura privata carica di sacchi di vongole, senza alcun documento di tracciabilità o etichettatura.
La pesca delle vongole viene gestita da un apposito consorzio, cui aderiscono tutte le aziende presenti nel porto di Ortona; la commercializzazione dei quantitativi pescati, avviene tramite alcuni grossi centri di spedizione che ne curano la raccolta in banchina, a mezzo furgoni autorizzati (idonei dal punto di vista igienico sanitario), la messa in commercio oltre che, quando necessario, il trattamento c.d. di “stabulazione”.
Trasportare le vongole su veicoli privati, senza alcun documento che ne garantisca la tracciabilità e la provenienza, vuol dire alterarne l’intero mercato, con danni sia ai pescatori onesti, che si vedono aggirati da concorrenti sleali, sia, anche, ai consumatori finali, che non hanno più quelle garanzie di bontà e freschezza del prodotto che il rispetto delle norme igienico sanitarie, e la possibilità di conoscerne provenienza e data di prelievo, assicurano.
I controlli hanno portato anche a sanzionare i tre marittimi coinvolti, con verbali per complessivi 5.000 €. Le vongole sequestrate, ancora vive, sono state rigettate in mare.
Nonostante le note difficoltà che il settore sta attraversando ormai da diversi anni, c’è ancora chi preferisce risolvere i problemi aggirando le regole fissate, invece, proprio per tutelare l’intera categoria.