Atessa. Il 3 ottobre 2020 alcuni tigli di Viale della Rimembranza ad Atessa sono stati abbattuti perché le cattive condizioni degli alberi erano tali da mettere a serio rischio la sicurezza dei cittadini. Oggi 4 novembre 2020 sono state piantumate delle giovani piante di tiglio in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. All’iniziativa, promossa dal Comune di Atessa, erano presenti le associazioni Legambiente Circolo Geo Aps di Atessa, CAI sezione di Atessa e l’associazione KommerciAte. La scelta della giornata del 4 novembre non è casuale. L’abbattimento degli alberi e le ricerche naturalistiche e storiche che ne sono seguite, per approfondire anche la conoscenza degli aspetti urbanistici del problema, hanno permesso, infatti, di recuperare la memoria storica di Viale della Rimembranza: sulla strada, che era all’epoca la prima periferia del paese, vennero piantumati 140 tigli in ricordo dei caduti di Atessa della Grande Guerra. Dario Lupi, nel 1922 sottosegretario alla Pubblica Istruzione, propose di istituire, in tutti i comuni d’Italia, un parco o un viale della Rimembranza dedicando un albero ad ogni soldato caduto. Furono moltissimi i comuni in Italia che in quel periodo diedero avvio alle piantumazioni celebrative, in Abruzzo nel 1923 erano censiti ben 183 comitati per l’istituzione dei Parchi/Viali della Rimembranza. Il grande numero era legato al pesante tributo di vittime che l’Abruzzo aveva pagato e anche ad Atessa le ferite nelle famiglie erano profonde, le perdite avevano segnato la Città. Non a caso fu immediatamente recepita la proposta che arrivava dal Governo Nazionale e già nel 1923 troviamo nei documenti dell’Archivio storico comunale un rendiconto che attestava la realizzazione del viale monumentale e del Monumento ai Caduti di piazza Pietro Benedetti che fu realizzato nello stesso periodo, con la bella lapide con le parole di Domenico Ciampoli che ricordano il valore del sacrificio di chi aveva combattuto la sanguinosa guerra del 15-18. Negli anni la memoria storica ed il significato spirituale profondo degli alberi di Viale della Rimembranza si sono smarriti ed i tigli sono diventati un mero elemento di arredo urbano. In cento anni sono stati cementificati, circondati dalle automobili, capitozzati e, in alcuni casi, abbattuti per far posto ai marciapiedi ed ai cortili privati.
I rappresentanti delle associazioni presenti hanno dichiarato: “La tutela e la salvaguardia futura dei tigli monumentali di Viale della Rimembranza passano attraverso il recupero dell’importante valore simbolico legato alla Grande Guerra e, per rafforzare questo legame, l’amministrazione comunale ha accolto la nostra proposta di mettere a dimora oggi le nuove piante. Il valore storico e naturalistico di questi alberi secolari non è misurabile: per questo abbiamo chiesto approfondimenti tecnici anche sulle altre piante per intervenire laddove necessario con interventi di potatura e con interventi di sistemazione delle aiuole e di rimozione del cemento”.
La cerimonia si è svolta in maniera semplice e sentita. Dopo la messa a dimora il parroco Don Loreto Grossi ha benedetto le giovani piante e ha recitato la preghiera di Papa Francesco sul Creato dall’Enciclica Laudato Sì: “Signore Dio, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato”.
Il Sindaco ha ricordato, durante il suo discorso al termine della cerimonia di deposizione della corona d’alloro ai caduti in piazza Benedetti, che: “Viale della Rimembranza è un luogo della memoria. Gli alberi che lì sono stati piantati sono dedicati al ricordo dei caduti atessani della prima guerra mondiale. Alcuni abbiamo dovuto abbatterli, nei giorni scorsi, perché diventati pericolosi per la pubblica incolumità. Oggi, insieme con le associazioni ambientaliste del nostro territorio, con il parroco e il capitano dei carabinieri, abbiamo voluto collocare, nei vuoti lasciati dagli alberi abbattuti, nuove piante come simbolo, in un periodo drammatico a causa dell’epidemia virale, di “rinascita” e di ottimismo per il futuro. In questo quattro di novembre, simboli del passato e simboli del presente si mescolano in un intreccio di speranze e di auspici”.