Una classifica particolare, stilata al termine di un elaborato di ricerca condotto dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, fotografa lo stato delle aziende della regione
Si chiama “Top 200 Abruzzo e Molise“ ed è un’indagine svolta da aziende del settore in collaborazione con l’Università Chieti Pescara, con l’obiettivo di analizzare le dinamiche di evoluzione e crescita dei settori delle più importanti attività economiche di Abruzzo e Molise, al fine di comprendere l’andamento economico di queste due regioni e mettere in evidenza le caratteristiche principali dell’ecosistema produttivo.
Stiamo vivendo un momento molto delicato e particolare della nostra vita. Una fase contrassegnata da forti focolai di tensione che inaspriscono tutte le situazioni sia sociali sia economiche, che comportano problemi negli investimenti e nelle aspettative anche per le aziende presenti sul nostro territorio alle prese con aumento delle spese per le materie prime, un andamento dei prezzi alquanto volatile e poche certezze per fare investimenti.
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A fine 2024 gli scambi internazionali di merci sono risaliti, ma le attese per il commercio globale restano negative e ulteriormente aggravate dalla possibile escalation delle tensioni commerciali e geopolitiche. I dazi commerciali, prima introdotti e poi per il momento congelati dall’amministrazione Trump contro alcuni stati tra cui l’Italia hanno portato se possibile ancora più fibrillazione nei mercati finanziari con inevitabili contraccolpi negli scambi commerciali. La crescita economica dell’area euro era stata rivista anche al rialzo nell’ultimo trimestre dell’anno, con prospettive in moderato miglioramento.
Nel 2024 il Pil dell’Italia è cresciuto in volume dello 0,7%, mostrando una progressiva decelerazione nel corso dell’anno. Il nostro Paese insomma tiene anche se, come tutte le altre nazioni, la produzione risente sempre di più della situazione contingente del mondo. In questo quadro si inseriscono anche le oltre 200 aziende principali presenti sul territorio della regione Abruzzo e Molise che, un accurato studio condotto congiuntamente dalla società PwC e dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, presentata a Chieti, ha fotografato, nonostante tutto, in buone condizioni e con importanti margini di crescita.
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Per il terzo anno consecutivo, le 200 aziende abruzzesi e molisane, leader per valore della produzione nel 2023, mantengono anche per l’annata appena trascorsa, complessivamente un positivo trend di crescita, evidenziando la capacità di adeguare il proprio business ai cambiamenti e di saper cogliere le nuove opportunità di mercato. Il report, in particolare, ha messo in luce che, complessivamente, le 200 migliori aziende della zona generano un fatturato di 25,6 miliardi di euro, evidenziando una crescita significativa rispetto all’anno precedente, ma soprattutto questo risultato si traduce in un incremento del 15%, con il 73% delle aziende che hanno registrato un aumento del fatturato.
La provincia con il maggior numero di aziende presenti tra le migliori 200 prese in esame dallo studio è Chieti, con 63 aziende e un totale valore della produzione di 9,6 miliardi di euro, seguita da Teramo con 61 aziende e un totale valore della produzione pari a 6,1 miliardi. Terza è la provincia di Pescara con 40 aziende e 6,4 miliardi di euro di valore della produzione, poi quella dell’Aquila, di Campobasso e infine quella di Isernia con sei aziende e 1,2 miliardi di euro di valore della produzione. In un contesto di crescente complessità globale, le aziende abruzzesi e molisane sembrano avere un futuro promettente.